Dispersione scolastica, arrivano 7,4 milioni: ecco gli istituti bergamaschi finanziati

I fondi. Risorse per progetti che valorizzino talenti e motivazione. In testa il Pesenti: 248mila euro. Al Riva 235mila, al Rubini 234mila.

Quasi 7 milioni e 400mila euro per progetti per l’orientamento e contro la dispersione scolastica. È l’ultimo finanziamento (in ordine di tempo) per la scuola bergamasca, che dagli stanziamenti per il Pnrr si porta a casa un bel gruzzolo da investire in progetti per invertire il fenomeno della dispersione. In particolare, i fondi che arriveranno nelle 52 scuole orobiche che hanno ottenuto il finanziamento, serviranno al potenziamento delle competenze di base a partire dal primo ciclo, con particolare attenzione a coloro che presentano fragilità negli apprendimenti, secondo un approccio di tipo preventivo dell’insuccesso scolastico.

Le azioni da promuovere

Le azioni per il contrasto alla dispersione scolastica dovranno valorizzare la motivazione e i talenti di ogni studente all’interno e all’esterno della scuola, in collaborazione con le risorse del territorio. Dovranno essere quindi promosse attività di co-progettazione e cooperazione fra la scuola e la comunità locale, valorizzando la sinergia con le risorse territoriali sia istituzionali che del volontariato e del terzo settore. Tra le scuole della Bergamasca, quelle a cui sono stati assegnati il maggior numero di fondi sono l’Istituto professionale Pesenti (248mila euro), l’Istituto Guido Galli di Bergamo (239mila), il Serafino Riva di Sarnico (235mila) e il Rubini di Romano di Lombardia (234mila). Ma nell’elenco ci sono anche lo Zenale e Butinone, il Mamoli, il Majorana, il Lotto e l’Archimede.

In tutta Italia 500 milioni

Le risorse, pari ad 500 milioni a livello nazionale sono state ripartite su base regionale secondo alcuni criteri: il tasso di uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione nella fascia di età 18-24 anni; il numero di studentesse e studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado della regione di riferimento; il tasso di presenza di popolazione straniera e quello di popolazione priva di diploma; il tasso di famiglie con cinque o più componenti.

Una volta ripartiti su base regionale, i fondi sono stati distribuiti tra le scuole, secondo due principali criteri: da una parte il tasso di fragilità degli apprendimenti, ovvero la «dispersione implicita» (la percentuale cioè di studenti che in entrambe le materie, italiano e matematica, ha conseguito un risultato molto basso), calcolato sulla base dei risultati Invalsi e il numero di studenti e studentesse iscritti nell’istituzione scolastica.

«Si tratta sicuramente di risorse che le nostre scuole sapranno valorizzare al meglio – sottolinea Alessandra Gallone, responsabile nazionale Formazione per Forza Italia –, attraverso progetti virtuosi, in cui le scuole sapranno coinvolgere anche associazioni ed Enti del territorio. In questo contesto, ho solo un dispiacere: quello che in questo caso, come in altri casi che riguardano fondi dedicati dal Pnrr alla scuola, le scuole paritarie siano state escluse. Da sempre sostengo che sia fondamentale la libertà della scelta educativa e che solo questo possa portare alla parità scolastica. Il mio auspicio è che con questo nuovo Governo parta davvero una forma di alleanza tra scuola statale e paritaria, che devono lavorare insieme per il benessere di studenti e famiglie. Ci vuole una grande rivoluzione virtuosa».

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