Disturbi alimentari, aumento del 40%: al via un corso all’Università di Bergamo

LA SPECIALIZZAZIONE. Un nuovo approccio ai disturbi alimentari nelle varie fasce d’età con il corso di Asst Bergamo Est e SdM. La crescita esponenziale dal 2019 a oggi.

Hanno preso il via oggi, venerdì 15 settembre, le lezioni del Corso di perfezionamento in «Diagnosi e cura dei disturbi alimentari: interventi multiprofessionali», il primo del suo genere a livello regionale, erogato dalla SdM – Scuola di alta formazione dell’Università degli studi di Bergamo, nato dalla collaborazione con Asst Bergamo Est e con il coinvolgimento di esperti delle realtà sanitarie e sociosanitarie del territorio bergamasco e lombardo, in una importante prospettiva di rete e di raccordo con i bisogni emergenti.

Il Corso di perfezionamento è stato presentato questa mattina presso la Sala Castoldi della sede di Sant’Agostino dell’Università degli studi di Bergamo, alla presenza del Rettore Sergio Cavalieri, della Direttrice della SdM – Scuola di Alta Formazione Cristiana Cattaneo e dell’Assessore al Welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso. Sono intervenuti alla presentazione Clara Mucci e Andrea Greco, Direttori del Corso di Perfezionamento, Patrizia Bertolaia, Direttrice Sociosanitaria Asst Bergamo Est, Maurizio Campana, Dipartimento di Salute mentale e delle Dipendenze Asst Bergamo Est, Francesco Locati, Direttore generale Asst Bergamo Est, Simonetta Cesa, Direttore sociosanitario Asst Papa Giovanni XXIII, Massimo Giupponi, Direttore generale Ats Bergamo, Marco Lazzari, Direttore del Dipartimento di Scienze umane e sociali di UniBg, Maurizio Passoni e Anna Ballarino de «Ilfilolilla», Associazione nazionale di genitori e familiari, per la comprensione, l’informazione e la sensibilizzazione sui Disturbi del comportamento alimentare.

Aumento del 40% delle patologie

Quello dei disturbi alimentari è un problema che riguarda sempre più persone, con una maggiore incidenza nei più giovani. Dal 2019 ad oggi è stato registrato un aumento del 40% delle patologie, secondo i dati del progetto «Piattaforma per il contrasto alla malnutrizione in tutte le sue forme (triplo burden: malnutrizione per difetto, per eccesso e da micronutrienti)», finanziato dal Ministero della Salute. E spesso, in molte regioni italiane, risulta difficile accedere alle cure, con gravi conseguenze per la prognosi. Diventa perciò sempre più necessario porre la giusta attenzione per conoscere e comprendere i comportamenti alimentari e i disturbi connessi, per affrontarli al meglio dal punto di vista clinico e d’intervento.

L’approccio innovativo

Sono questi alcuni degli obiettivi che si prefissa il corso innovativo «Diagnosi e cura dei disturbi alimentari: interventi multiprofessionali», che mira a osservare il problema da diversi punti di vista, grazie al coinvolgimento di diverse professionalità, ponendo l’attenzione sul disturbo e sulle eventuali origini che lo hanno innescato. Un focus sarà dedicato anche al processo di cura, che deve diventare sempre più un percorso di «rete», dove tutti i soggetti coinvolti nella gestione del disturbo alimentare – dalle famiglie alle scuole, dagli ambulatori ai servizi territoriali – si trovano a collaborare tra loro.

Alla luce della complessità e diffusione del fenomeno, il corso intende rispondere alla necessità di una formazione specifica relativa all’aumento dei disturbi alimentari nelle diverse fasce d’età, a partire dall’adolescenza fino all’età adulta e si occuperà di trasmettere ai partecipanti le più recenti conoscenze e tecniche relative alla diagnosi, al trattamento e alla cura di questi disturbi, sottolineando aspetti relazionali, di sviluppo, familiari e sociali. Gli obiettivi della formazione sono: fornire le basi relative all’identificazione delle situazioni di disagio e a rischio e le configurazioni psicopatologiche; fornire conoscenze sulla eziopatogenesi dei vari disturbi (anoressia, bulimia, binge eating disorders, obesità, disturbo restrittivi, ecc.), con attenzione a fattori neurobiologici e genetici, psicologici, intrapsichici, relazionali e socio-familiari, oltre che culturali; fornire le basi per una individuazione multidimensionale diagnostica; porre le basi per la realizzazione di progetti terapeutici che affrontino le dimensioni individuali, familiari e sociali del disturbo; implementare la prospettiva di rete (contesto istituzionale) nella presa in carico dei disturbi alimentari e coordinamento d’equipe; fornire conoscenze relative ai principali metodi di ricerca per la valutazione dell’efficacia degli interventi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA