Dublino un anno dopo: la notte più bella della storia dell’Atalanta

IL TRIONFO. Per rivivere la giornata che ha portato il club bergamasco a sollevare al cielo il primo trofeo internazionale della sua storia.

Dublino

Dublino, 22 maggio 2024. Finale di Europa League. Semplicemente, la notte più bella della storia dell’Atalanta.

Il viaggio dei tifosi

Per chi ama l’Atalanta è LA trasferta. Quell’appuntamento a cui non si può mancare. Nonostante una settimana prima ci sia stato il viaggio a Roma per la Coppa Italia, un mese prima quello a Liverpool, due mesi prima quello a Lisbona. E così via. È una stagione così. I voli per l’Irlanda sono un incubo, non tutti riescono a organizzarsi senza spendere cifre astronomiche: saranno più di 8mila i cuori nerazzurri, ma la sensazione è che sarebbero potuti essere anche il triplo.

Il momento della squadra

L’Atalanta alla finale arriva con la testa giusta. Certo che la sconfitta contro la Juventus, in Coppa Italia, pesa ancora nella mente dei giocatori. Fondamentale è stata la partita di mezzo, in campionato con il Lecce, che è valsa la qualificazione alla Champions. E tutti i giocatori, nel documentario che abbiamo visto al cinema, riconoscono a Gasperini la capacità di portare a Dublino una squadra con la giusta voglia di riscatto.

La partita

Quando si dice «la partita perfetta». L’Atalanta contro il Bayer Leverkusen non ha sbagliato niente. E forse la squadra di Xabi Alonso non ha preparato nel modo giusto la partita, forte - e sportivamente ubriaca - della vittoria del campionato e dell’imbattibilità da cinquantuno partite.

Dublino un anno dopo: la partita negli scatti dei fotografi

E poi Lookman: una doppietta così, nel primo tempo, taglia le gambe agli avversari. Soprattutto se supportata da una pressione intensa da parte di tutta la squadra, per annullare il gioco avversario prima di costruire il proprio. E impazzire di gioia allo scoccare della tripletta.

La festa a Dublino

Al fischio finale in campo ci sono tutti, ed è bellissimo. Ci sono loro, gli eroi di Dublino, increduli con le lacrime agli occhi. C’è Gasperini, orgoglioso come mai dei suoi ragazzi, che abbraccia ogni componente del suo staff. Ci sono i dirigenti che hanno costruito questa Atalanta e mai avrebbero pensato di costruirla così bella. C’è la coppa, stupenda, prima alzata al cielo e poi consegnata tra le mani dei tifosi in delirio.

La festa in città

Era almeno la terza volta che a Bergamo si installava un maxischermo per l’Atalanta di Gasperini e non era mai andata bene. Contro la Juve, una settimana prima, aveva anche piovuto e in molti avevano desistito. Invece per la notte di Dublino il cielo è stato clemente, ha voluto che l’Europa League dell’Atalanta restasse nella memoria come una delle notti più belle, con la festa esplosa al fischio finale in città come in tutta la provincia.

Dublino un anno dopo: al fischio finale esplode la festa

La famiglia Percassi

Immaginate la mente di Antonio Percassi al fischio finale. Lui che presidente lo era già stato in un’altra era calcistica. Lui che è tornato e ha cambiato la storia del calcio a Bergamo, proponendo una visione invidiata in ogni altra città italiana. Immaginate quella di Luca Percassi, che nel 2010 aveva 30 anni e con questa squadra è cresciuto, diventando uno dei più importanti dirigenti del calcio europeo. L’Atalanta come “questione di famiglia”, la miglior garanzia per i suoi tifosi.

Immaginate la mente di Gian Piero Gasperini. Quante gliene hanno dette. «E ma l’Atalanta non vince mai»...

Il trofeo di Gasperini

Immaginate la mente di Gian Piero Gasperini. Quante gliene hanno dette. «E ma l’Atalanta non vince mai». Non ci avrà nemmeno pensato, perché «ha vinto anche il Verona salvandosi», dirà poco dopo il fischio finale. In qualsiasi immagine di quella notte si può cogliere la gioia provata per i suoi giocatori, per avergli regalato la soddisfazione di un trofeo. Pesava più a loro che a lui, che lo meritava per una definitiva consacrazione.

Il pullman scoperto

Quando si pensava ormai di aver riempito a dovere uno splendido album di ricordi, ecco spuntare il pullman scoperto da porta Sant’Agostino. Le successive tre ore saranno di puro delirio e godimento per decine di migliaia di tifosi dell’Atalanta, per salutare i loro idoli con una parata che a Bergamo, ma anche in tante altre città, non si era mai vista.

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Dublino un anno dopo: la festa con il pullman scoperto tra le vie di Bergamo

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