Ex Italcementi di via Camozzi, prima della demolizione mobilio, tende e luci in regalo - Foto

Ferretticasa, attuale proprietaria dell’immobile, ha deciso di devolvere in beneficenza ciò che era stato lasciato dall’azienda. Dagli scaffali alle scrivanie: andranno nelle scuole e ad associazioni di beneficenza, ma anche in un ospedale in Madagascar.

La sede centrale dell’ex Italcementi di via Camozzi è stata per decenni l’emblema dell’imprenditoria bergamasca. Siamo entrati nell’edificio, chiuso dal 2016 e in attesa di essere abbattuto nei prossimi mesi per lasciare spazio ad un nuovo quartiere.

Gli ambienti sono vuoti da anni e i dipendenti hanno lasciato l’azienda alla spicciolata, lasciando nei cassetti molti ricordi della loro vita lavorativa. All’interno delle stanze si trovano ancora numerosi oggetti, le carte topografiche e i progetti sono perfettamente conservati nei caveau, insieme a mastrini e documenti contabili, mentre nella stanza dei bottoni sfoggia tutta la sua eleganza il tavolo dove si riuniva il consiglio di amministrazione di Italcementi per prendere le decisioni strategiche.

L’impresa Ferretti, proprietaria dell’area, ha deciso di donare in beneficenza tutti gli arredi al territorio, dal Comune di Bergamo ad una trentina di associazioni e oratori che alla spicciolata stanno smontando e traslocando centinaia di mobili, tra cui soprattutto sedie e scrivanie.

In via Madonna della Neve è un via vai di camioncini con a bordo i volontari delle diverse realtà coinvolte dall’impresa edile dalminese. «Ci sembrava giusto distribuire alle associazioni di volontariato presenti in Bergamasca gli arredi presenti negli uffici – commentano dall’impresa Ferretticasa Spa -. La maggior parte dei mobili era ancora in buono stato e abbiamo ricevuto veramente molte richieste».

Il Comune di Bergamo ha trovato numerosi arredi da utilizzare nelle scuole, ma l’interesse ha riguardato anche parrocchie e oratori sparsi in tutta la provincia, il carcere di Bergamo e diverse associazioni di beneficenza, che potranno arredare uffici e appartamenti da utilizzare per persone in difficoltà, con parte del mobilio che verrà persino destinato a un ospedale in Madagascar.

I numeri dell’operazione solidale sono importanti, tanto che sono stati messi a disposizione della collettività 600 scrivanie, 800 sedie, più di 400 metri di armadi, 500 cassettiere, oltre a tavoli da riunione, video proiettori, porte, luci, tende, armadietti in metallo, scaffalature per 120 metri quadri, pareti mobili, 10 casseforti e vari arredi tra appendiabiti, cestini, dispenser e lampade.

Gli uffici rimangono desolatamente vuoti, con un pizzico di nostalgia da parte di tutti i bergamaschi e anche di coloro che, nella sede Italcementi, hanno trascorso buona parte della loro vita lavorativa. I documenti e gli oggetti di valenza storica o simbolica presenti nella sede verranno conservati, così come il patrimonio librario della biblioteca aziendale, con decine di volumi tecnici multilingue che contengono progetti e, manco a dirlo, parlano di cemento, la materia prima indispensabile per costruire palazzi, fabbriche, ponti e infrastrutture, che aveva testa e cuore proprio a Bergamo.

«Ultimata questa operazione – proseguono dall’impresa di costruzioni Ferretticasa -, nei prossimi mesi procederemo alla demolizione degli edifici, un’operazione importante per l’estensione dell’area e degli immobili, cui seguiranno gli scavi per la realizzazione del progetto residenziale».

Giù i vecchi edifici, resterà solo quello storico a sud. I lavori daranno alla luce 150 nuove abitazioni, spazi verdi, negozi e uffici. Il rilancio dell’area ex Italcementi di via Camozzi, 12.300 metri quadri e un volume attuale di 82 mila metri cubi, vedrà la realizzazione di un corpo di fabbrica di classe energetica superiore, arretrato rispetto alla strada, che permetterà fra l’altro di costruire un ampio marciapiede alberato, in linea con lo stile del centro piacentiniano.

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