Gori rompe gli indugi, ecco i manifesti: «Scendo in campo per le Europee»

La campagna. In città sono apparsi i primi cartelloni elettorali, in attesa della lista del Pd che arriverà a giorni. «Bergamo ha bisogno di più rappresentanza, porterò a Strasburgo l’esperienza maturata in dieci anni di Comune».

Il blu e il giallo sono i colori che ha scelto anche Elena Carnevali, aspirante alla sua successione in Comune, per la sua campagna elettorale nella corsa a Palazzo Frizzoni. Giorgio Gori, che a giugno dopo 10 anni lascerà la poltrona di sindaco, la sua corsa con vista sul Parlamento europeo l’ha lanciata venerdì 19 aprile e lo ha fatto dalla sua città, con l’affissione dei primi 20 manifesti elettorali. Che poi, di «lancio» vero e proprio non si può parlare; un po’ perché ci sarà senz’altro un’apertura ufficiale della campagna, e un po’ perché da settimane il sindaco è attivissimo sui suoi profili social, dove non manca mai di esprimere la sua opinione sui temi che riguardano l’Europa. Fino ad ora però, in mancanza dell’ufficializzazione della lista del Pd, mai Giorgio Gori si era esposto così esplicitamente. Ma non si tratta di uno scatto in avanti «non autorizzato», né tantomeno di uno strappo con i vertici del partito, assicura il sindaco: «Non essendoci più dubbi sulla candidatura – spiega – abbiamo deciso di utilizzare questi pochi giorni disponibili prima per fare un po’ di comunicazione».

C’è da correre, perché i capoluoghi di provincia lombardi sono già tappezzati di manifesti dei candidati di centrodestra e di tempo per farsi vedere prima che scatti la par condicio, e dunque il divieto di affissione (la data è l’8 maggio), ce n’è sempre meno. Per questo Pierfranceco Maran e Cecilia Strada in Lombardia e altri candidati al Centro e al Sud sono partiti nei giorni scorsi; Gori lo ha fatto ieri. Domenica 21 aprile la direzione nazionale del Pd dovrebbe sciogliere la riserva almeno sui capilista; entro una settimana potrebbe invece arrivare l’ufficialità di tutti i 20 nomi in corsa. Capolista del Partito democratico per la circoscrizione Nord occidentale (di cui fanno parte Lombardia, Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta), sarà Cecilia Strada, a meno di sorprese delle ultime ore.

«Bergamo in Europa» è il primo slogan scelto da Gori, che richiama una sorta di continuità tra il lavoro svolto in città e quello che vorrebbe portare avanti a Strasburgo nei prossimi cinque anni. Lunedì altri cartelloni appariranno a Milano e poi altri ancora in diverse città del Nord Italia. I «claim» (come li chiamano gli esperti di comunicazione) saranno diversi e non richiameranno la nostra città. È però dalla sua esperienza a Palazzo Frizzoni che parte la campagna di Giorgio Gori alle Europee: «Dopo questi 10 anni di amministrazione mi sembrava che l’opzione dell’Europa fosse quella in cui si potessero mettere a frutto più efficacemente le competenze e l’esperienza che abbiamo maturato», dice il sindaco spiegando le motivazioni della sua candidatura. «Sono consapevole, però, che si tratta di un contesto diverso – puntualizza –, perché un conto è essere a capo dell’esecutivo di una città di medie dimensioni, e un conto è fare parte di una grande assemblea formata da 700 parlamentari che arrivano da 27 Paesi».

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