«Gres Art», l’ex insediamento industriale apre le porte alla città

BERGAMO. Tremila metri quadri riconvertiti in centro d’arte e cultura in via San Bernardino. Una mostra sui cambiamenti climatici inaugura lo spazio. «Un luogo dove ritrovarsi e fare nuove scoperte». Inaugurazione il 7 novembre.

Un’imponente ciminiera e sette silos in acciaio color ruggine, disegnati dall’artista Mario Nanni per l’Expo 2015, svettano all’ingresso di Gres Art 671, nel tratto finale di via San Bernardino. Rappresentano il passato e il presente del vasto insediamento industriale (55mila metri quadri in tutto) che, un po’ per volta, verrà riqualificato.

I primi tremila metri quadri riconvertiti – trasformati in un centro d’arte e cultura su iniziativa del Gruppo Italmobiliare, proprietario dell’area, insieme a Fondazione Pesenti – saranno inaugurati il prossimo 7 novembre, a un anno e mezzo dall’inizio dei lavori, e a due mesi dalla fine dell’avventura di Bergamo e Brescia Capitale italiana della Cultura. Apre le danze, in via San Bernardino 141, una mostra affidata a un collettivo di artisti romani, che invita a riflettere sui cambiamenti climatici. «Tra arte e vita» recita lo slogan di lancio del nuovo centro, che non sarà solo uno spazio espositivo, nelle intenzioni di chi l’ha ideato,ma un luogo di aggregazione pensato per rilanciare un’area dismessa.

Recupero, primo atto

Nelle due campate da 1.300 metri quadri l’una, dove sino agli anni Novanta si producevano tubi in gres, lo studio De8-Architetti ha realizzato uno spazio flessibile progettato come luogo di socializzazione con un’area destinata alle esposizioni d’arte contemporanea. Gli arredi sono in fase di completamento ma l’impianto è definito. Ampie vetrate portano luce dentro gli ex capannoni. Un bar rivestito in piastrelle di gres e dotato di un lungo bancone accoglie i visitatori e invita al relax, come l’ampio giardino interno, che è stato realizzato «scoperchiando» uno dei padiglioni e lasciando a vista le travi in cemento attraverso le quali si vede il cielo. Chi vorrà studiare o lavorare al computer avrà a disposizione postazioni per la lettura e il coworking; tavoli e sedute per incontrarsi e dialogare occuperanno buona parte del centro. Scritte al neon appese a muri e soffitti identificano gli spazi, come in una moderna galleria d’arte.

Tre installazioni «site specific»

«Un luogo pubblico ad accesso libero, con uno spazio appositamente pensato per le esposizioni – spiega Francesca Acquati , general manager di Gres Art 671 –. Partiamo con tre installazioni site specific, altre ne verranno. I bergamaschi sono invitati a venirci a scoprire». Un intervento di rigenerazione urbana che punta «a stimolare la vita della comunità, il dialogo tra culture e lo sviluppo sociale. Un posto dove andare, scoprire, divertirsi, stare», spiegano gli ideatori di Gres Art 671. Il 7 novembre alle 18,30 l’inaugurazione. Il centro sarà aperto – con accesso gratuito – da mercoledì a venerdì dalle 16 alle 20,30, e sabato e domenica dalle 10 alle 20,30.

I prossimi step

Nel frattempo i lavori di riqualificazione dell’ex insediamento industriale non si fermano. Il prossimo step è stato al centro di un incontro, settimana scorsa, tra l’amministrazione comunale e la proprietà. Già presentato il progetto preliminare in vista della definizione di un piano attuativo. Nel futuro dell’ex Gres ci sono altre aree destinate ai servizi, uno studentato e una start up in collaborazione con l’Università, secondo tempistiche ancora da definire.

L’intenzione, manifestata sin dall’inizio dal Gruppo Italmobiliare, è ridare ad una porzione di città abbandonata da anni un nuovo futuro.Trasformando Gres Hub, questo il nome dato al quartiere, in «un luogo di lavoro, studio, ricerca e accoglienza». Un progetto che – spiegano i promotori dell’iniziativa immobiliare – non ha carattere speculativo. Non sono previste nuove palazzine, i vecchi capannoni e le strutture industriali ormai in disuso saranno recuperati per essere trasformati in luoghi destinati alla comunità. Un intervento di ricucitura urbana in una zona periferica, ma non troppo, della città. Come ha spiegato il progettista Mauro Piantelli, «vogliamo conservare l’impronta storica dando però nuove funzioni agli spazi». Dal 7 novembre chi lo vorrà potrà verificare il lavoro fatto sino ad ora.

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