Il complesso di via Statuto all’Università, ok all’acquisizione: qui sorgerà il campus giuridico

L’Università di Bergamo ha approvato all’unanimità l’acquisizione del complesso di via Statuto, ora occupato dagli allievi della Guardia di Finanza.

Dopo un iter lungo e complesso, la seduta odierna del Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo orobico si è conclusa positivamente, con l’approvazione dell’acquisizione del complesso di via Statuto. L’ingresso in aula per gli studenti di Giurisprudenza presso quello che sarà il nuovo campus dell’Università di Bergamo è atteso nel corso del 2022, in seguito al trasferimento definitivo dei cadetti della Guardia di Finanza in largo Barozzi, previsto per la fine di quest’anno, e ad alcuni lavori di adeguamento. Nel nuovo polo di via Statuto anche impianti sportivi e nuove residenze per studenti e visiting professor.

L’immobile di via Statuto sarà infatti adibito a nuovo campus giuridico dell’Università degli studi di Bergamo. I 24 mila metri quadri dell’ex caserma – di proprietà del fondo privato Investire Sgr – dopo aver ospitato gli allievi ufficiali delle Fiamme Gialle, in attesa della fine dei lavori e del trasloco della nuova Accademia agli ex Ospedali Riuniti, saranno a disposizione dell’Ateneo orobico a partire dalla fine del 2021, e le prime attività di adeguamento degli spazi alle necessità dell’Ateneo inizieranno già nei primi mesi del 2022.

Una nuova cittadella universitaria che comprenderà aule polifunzionali, spazi per la didattica, uffici per l’amministrazione centrale, ma anche un nuovo Centro Universitario Sportivo e oltre 200 posti letto per studenti, oltre a 20 minialloggi per i visiting professor. L’accordo è stato raggiunto, grazie anche all’impegno del Comune di Bergamo, tra l’Università degli studi di Bergamo e Investire Sgr e si inserisce nel programma di riqualificazione delle ex caserme cittadine, in cui rientrano anche lo stabile dell’ex Montelungo-Colleoni con la differenza sostanziale che gli spazi di via Statuto non necessitano di interventi importanti e saranno già disponibili in pochi mesi per tornare a dare vitalità alla città, nello storico quartiere Santa Lucia, sede fino a 10 anni fa dell’ospedale di Bergamo, e dare altresì avvio ad una riconnessione tra i vari poli universitari in città.

L’ITER DELL’ACQUISIZIONE
I primi contatti tra le parti risalgono a luglio 2019, quando l’Ateneo orobico aveva manifestato interesse a occupare nuovi stabili, considerata la costante crescita degli iscritti. Il dialogo tra l’Università di Bergamo e Investire Sgr ha poi attraversato un periodo di stallo, motivato sia dai termini della prima proposta, sia dall’emergenza pandemica, per riprendere con rinnovato vigore grazie anche alla mediazione del Comune di Bergamo. Una volta ritrovato il dialogo, l’Università ha potuto avanzare una nuova proposta, che la proprietà ha accettato apportando delle ultime modifiche; una svolta rispetto alla difficile trattativa che si era appunto incrinata nel maggio scorso, quando il CdA aveva ritenuto «insostenibile, incongrua e inaccettabile» la proposta della proprietà, rispetto alla cifra iniziale. Uno stop superato con determinazione da parte dell’Università, grazie anche alla mediazione del sindaco Giorgio Gori e dell’assessore alla Riqualificazione Francesco Valesini.

Restano ancora da sciogliere, entro il mese di luglio, alcuni «nodi tecnici» quando verrà perfezionata la proposta definitiva di acquisto da parte dell’Ateneo. Una volta presentata la proposta di acquisto definitiva, le fasi successive vedranno l’acquisizione dei prescritti pareri e subito dopo la finalizzazione del progetto architettonico, il completamento dell’iter amministrativo. I lavori di adeguamento e allestimento secondo le nuove necessità dell’Università (in due distinte fasi) impegneranno l’Ateneo per un totale stimato di circa 25 milioni, comprensivo dell’acquisto dell’intero complesso.

«Abbiamo voluto fortemente che presso gli spazi dell’ex caserma di via Statuto - che già ospita le lezioni e le attività degli allievi ufficiali delle Fiamme Gialle, anche per le ulteriori auspicabili positive ricadute delle attività di collaborazione con il Corpo della Guardia di finanza che si attiveranno dal prossimo mese di ottobre, quando tutti i corsi di formazione saranno riuniti nella loro nuova sede, e per la prima volta la nostra Università sarà la sede unica di formazione - sorgesse il nuovo polo giuridico dell’Università e, grazie anche al sostegno del Comune di Bergamo, siamo riusciti a realizzare questa visione» spiega il Rettore dell’Università degli Studi di Bergamo. Remo Morzenti Pellegrini, che prosegue: «Trasferiremo l’intero dipartimento di Giurisprudenza e la biblioteca giuridica, che ora si trovano presso la sede di via dei Caniana, in via Statuto nel corso del 2022; insieme agli uffici dei docenti e del personale tecnico-amministrativo, le aule e parte degli uffici amministrativi centrali. Ma anche finalmente nuove residenze per gli studenti e un nuovo centro sportivo universitario. Un tassello di un disegno più ampio che si affianca alla “dorsale” umanistica che parte da Via Salvecchio, si muove poi su piazza Rosate, prosegue lungo il borgo verso la Fara fino a Sant’Agostino, scende ancora nella dorsale verso il Collegio Baroni fino all’Accademia Carrara e alla Gamec. E da lì si arriva alla vicina Montelungo-Colleoni».

A evidenziare il risvolto positivo che la trattativa ha per la città di Bergamo è il sindaco, Giorgio Gori: «La scelta coraggiosa dell’Università di investire anche su questo ulteriore contenitore della città ci consente di completare nei migliori dei modi un’operazione iniziata sette anni fa con lo spostamento dell’Accademia di Guardia di Finanza nell’ex Ospedale e le nuove residenze alla Montelungo. Viene infatti scongiurato definitivamente anche il rischio di lasciare l’ultimo tassello di questa importantissimo progetto di rigenerazione urbana senza prospettiva, trovando al contrario la soluzione più indicata anche per un quartiere come Santa Lucia che ha, lo sappiamo, particolare necessità di nuovi e giovani residenti. Un ringraziamento che voglio estendere anche ad Investire Sgr, attuale proprietaria dell’immobile, per aver sempre colto, ancor più in un momento di ripartenza come questo, il valore e l’importanza di un’operazione di questa scala, dando, insieme alla stessa Università, un contributo fondamentale al suo compimento e ad una sua positiva conclusione».

IL PROGETTO
Il progetto non contempla solamente la creazione del polo giuridico dell’Ateneo bergamasco: oltre a nuove aule e uffici, in via Statuto sorgeranno residenze per studenti e impianti sportivi. Il progetto di sviluppo immobiliare prevede un mix di funzioni, tra cui un’offerta residenziale basata su canoni accessibili, e punta ad accogliere quotidianamente migliaia di persone tra studenti, personale universitario, city users e visitatori, ospitando inoltre all’interno del suo perimetro un grande polo sportivo aperto anche al pubblico.

Insieme all’operazione di via Statuto, anche l’intervento in via Fratelli Calvi vedrà il trasferimento di segreteria e uffici aperti al pubblico di via dei Caniana negli spazi acquisiti dalla Provincia (entro il prossimo mese di luglio verrà approvato il progetto definitivo ed esecutivo dell’intervento). Una metamorfosi in continua evoluzione, quella dell’Università di Bergamo, che ambisce così a ricoprire un ruolo sempre più di rilievo nel panorama nazionale e internazionale della formazione accademica.

Con l’acquisizione di via Statuto, si aggiunge un ulteriore tassello al progetto di rigenerazione che il Rettore prof. Remo Morzenti Pellegrini ha portato avanti nel corso del suo mandato con l’obiettivo di trasformare l’ateneo orobico in un polo universitario attrattivo per studenti italiani e stranieri, grazie a un bilancio solido, seppure segnato dalla straordinarietà dell’emergenza Covid-19. L’Università infatti è pronta a investire tra i 60 e i 70 milioni di euro per ampliare l’offerta di spazi e servizi ai suoi studenti, cresciuti di oltre il 30% negli ultimi sei anni.

Sempre sul piano economico, nell’ultimo quadriennio il patrimonio netto di Ateneo è aumentato di oltre il 36% (da 109 milioni a 149 milioni), mentre la liquidità è passata da 70 a 126 milioni di euro. Un bilancio 2020 che contribuisce a creare solide basi per affrontare responsabilmente le sfide in programma, senza ritoccare le tasse universitarie ma, al contrario, permettendo all’Università di impegnarsi a stare a fianco degli studenti e delle loro famiglie, cercando di alleggerirne il carico economico con la riduzione, già annunciata, delle tasse degli studenti di tutte le fasce.

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