Il Covid corre fra i giovani: «Prevedibile ma sintomi lievi»

Fra i banchi. Dal 14 settembre a oggi crescita sopra la media dai 12 anni in su. Il pediatra: «Con sintomi, ragazzi a casa. Valutare la 4ª dose anche per loro».

Sostanzialmente, è tutto come da previsioni. La scuola è ripartita e i contagi sono tornati ad aumentare, specie tra bambini e (soprattutto) adolescenti, ma la situazione è ben distante dalla criticità. Certo, occorrerà tenerla comunque monitorata. È ormai questa la routine di convivenza col virus, al terzo anno scolastico d’epoca pandemica. I dati come sempre restano il punto di partenza, e si ricavano rielaborando il periodico «cruscotto» di monitoraggio dell’Ats di Bergamo. Dall’inizio di settembre, cioè da quando sono ricominciate le attività prima degli asili e poi delle scuole di ogni grado, i maggiori incrementi del contagio si osservano proprio nella popolazione in età scolastica.

Nella settimana 7-13 settembre (gli asili hanno ripreso sostanzialmente a inizio mese) l’aumento percentuale maggiore di contagi si è osservato nella fascia 0-11 anni: lì i positivi sono saliti del 21%, mentre complessivamente nella popolazione bergamasca si osservava ancora una discesa del 9,69%. La settimana seguente (14-20 settembre), con già segnali di ripresa dei contagi (globalmente i nuovi casi sono aumentati del 20,64% in Bergamasca), ecco il balzo del +209% per i contagi nella fascia 12-15 anni, mentre nella fascia 0-11 anni sono saliti del 58%. Nell’ultima settimana passata in rassegna (21-27 settembre), a fronte di un aumento complessivo dei contagi pari al 31,61%, nella fascia 16-19 anni s’è notato un +59%, mentre tra i 12-15enni l’incremento è stato del 37,25%. In sintesi: all’interno di un più ampio rialzo della circolazione virale, tra gli studenti il contagio sembra circolare a passo più spedito. D’altronde il virus è altamente diffusivo, le scuole restano un ambiente a elevata interazione sociale, e da quest’anno scolastico non c’è più l’obbligo di mascherine. L’equazione è piuttosto semplice. Ma senza eccessivi allarmismi.

«Registriamo effettivamente un po’ di aumento delle diverse patologie di quest’età, da quelle respiratorie a quelle gastrointestinali, e certo anche del Covid: un incremento c’è, anche se non particolarmente rilevante», premette il pediatra Luigi Greco, consigliere dell’Ordine dei medici di Bergamo: «È un aumento prevedibile, che ci dovevamo aspettare. Ci affidiamo al corretto utilizzo dei dispositivi di protezione e al fatto che gli studenti con sintomi simil-influenzali debbano essere tenuti a casa, anche se probabilmente non è sempre così».

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I valori assoluti del contagio restituiscono le proporzioni della circolazione del virus. Tra la seconda parte di agosto e il primissimo scorcio di settembre, nella fascia 0-11 anni si viaggiava a circa 130 nuovi casi settimanali: nell’ultima settimana invece se ne sono contati 263, dunque il ritmo è raddoppiato. Nel segmento dei 12-15 anni, fino all’inizio dell’anno scolastico si registravano attorno ai 40 casi settimanali: nel periodo 14-20 settembre si è passati a 102 casi, tra il 21 e il 27 settembre si è arrivati a 140. Tra i 16-19enni, rispetto ai circa 40 casi settimanali censiti sino a metà settembre, la scorsa settimana ne sono emersi invece 70.

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L’aumento dei contagi si registra comunque in tutte le fasce d’età, seppur con valori piuttosto diversi, a conferma di come si sia innescata una generale fase di recrudescenza del virus: nell’ultima settimana è stato calcolato un incremento significativo anche tra i 40-49enni (+49%), due settimane fa un balzo discreto era stato registrato tra gli ultranovantenni (+75%, ma incide il fatto che i valori assoluti sono molto bassi e le oscillazioni risaltano percentualmente).

«Bambini, patologia lieve»

Come accaduto anche nelle precedenti ondate, gli effetti del Covid sui più piccoli restano «attenuati». «La patologia in questo momento si conferma lieve, come nelle precedenti ondate: è così, soprattutto sui più piccoli. Per quanto riguarda il mio “osservatorio”, cioè la mia attività, non ho registrato particolari problematiche – rimarca Greco -. La quarta dose del vaccino anti-Covid è stata autorizzata anche per gli ultradodicenni: sappiamo che la protezione del vaccino non è duratura, e che dunque è necessario fare richiami. L’apertura delle prenotazioni anche per questa fascia d’età porta a valutare l’opportunità del richiamo anche per loro».

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Intanto, circolano anche le consuete patologie influenzali. L’ultimo bollettino della sorveglianza dell’influenza, elaborato dalla Regione, indica che «l’incidenza è aumentata in tutte le fasce d’età, con un incremento significativo soprattutto nei bambini più piccoli». Si sta organizzando come ogni anno la campagna vaccinale antinfluenzale: «Ci è stato promesso che dovremmo avere a disposizione in tempi rapidi i vaccini, probabilmente entro metà ottobre o al massimo nella seconda metà di ottobre dovremmo avere dosi sufficienti per vaccinare tutti i richiedenti nella fascia che va dai 6 mesi ai 14 anni – spiega Greco -. La vaccinazione è un presidio fondamentale: la patologia influenzale era scomparsa con la prima ondata del Covid, poi ha ripreso vigore ed è giusto che ci poniamo il problema di proteggere i bambini».

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