Il Papa Giovanni XXIII è tra i migliori 250 ospedali al mondo

IL RICONOSCIMENTO. Per il quinto anno consecutivo l’Ospedale di Bergamo rimane nella classifica dei World’s Best Hospitals 2024.

L’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo si conferma tra i primi 250 Ospedali al mondo. Il ranking a cura dalla prestigiosa rivista statunitense Newsweek in collaborazione con Statista, elaboratore leader di dati, che ha preso in esame quest’anno 2.400 strutture di 30 Paesi.

Il Papa Giovanni si conferma al nono posto tra gli ospedali italiani pubblici e privati e al terzo posto tra gli ospedali pubblici di regione Lombardia. Gli indicatori presi in esame restano invariati rispetto alle passate edizioni: il parere di esperti medici e del mondo della sanità ospedaliera, le risposte dei pazienti alle indagini di soddisfazione, il livello di raggiungimento di standard qualitativi internazionali, quali la sicurezza del paziente, le misure igieniche e la qualità dei trattamenti e la presenza di indagini strutturate rivolte ai pazienti.

Il Papa Giovanni XXIII è il solo Ospedale in Italia ad aver superato la soglia minima di valutazione per quest’ultimo indicatore, che attesta l’esistenza di strumenti di verifica dell’efficacia delle cure basati sulla percezione dei pazienti sul miglioramento di qualità della vita. «La conferma del nostro posizionamento in questo prestigioso ranking internazionale è un importante indicatore della reputazione dell’Ospedale di Bergamo nel mondo scientifico - ha commentato Francesco Locati, Direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII.

Al posizionamento di oggi si somma un altro recente riconoscimento per la Direzione dell’ASST Papa Giovanni XXIII. Ho ricevuto l’incarico dai vertici di Fiaso (Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere) a coordinatore del gruppo nazionale che punterà ad individuare strategie e best practices sul tema del «value». Con i colleghi Direttori della AST Ascoli Piceno per il centro Italia e della ASL Napoli 1 per il sud Italia, punteremo a ricondurre l’analisi della spesa pubblica sanitaria per ciascuna prestazione al ’valorè misurato in termini di beneficio effettivo per il paziente. Il gruppo potrà favorire anche la diffusione di processi di verifica sulla qualità delle prestazioni, ad esempio proponendo indicatori per valutare l’esperienza e il risultato clinico (outcome) con il coinvolgimento dei pazienti».

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