Il Vescovo all’ospedale di Bergamo: «Qui la comunità mostra il suo lato migliore»

LA VISITA. Monsignor Beschi al reparto di Patologia neonatale, poi la messa: «Si sta per concludere l’Anno giubilare, si chiudono le porte sante, ma sarebbe sconvolgente se si dovesse chiudere la speranza».

Bergamo

«La mia visita in ospedale in occasione del Natale è caratterizzata dall’attenzione ai bambini e ai più piccoli che versano in condizione di maggior difficoltà. È un momento intenso di condivisione con medici e personale sanitario che operano non solo con professionalità, ma anche con profonda umanità». Con queste parole il Vescovo Francesco Beschi ha espresso i suoi sentimenti dopo la visita al reparto di patologia neonatale dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, accompagnato dal direttore generale Francesco Locati, dal direttore sociosanitario Simonetta Cesa, dal direttore sanitario Alessandro Amorosi e dal direttore amministrativo Gianluca Vecchi.

La visita del Vescovo

«Noi cristiani - ha detto il Vescovo - rimaniamo stupiti che un Dio abbia cominciato la sua vicenda umana con la nascita e l’infanzia. La mia parola di augurio è per la salute di questi piccoli, che sono sostenuti da tanto sforzo e da un contesto, perché la vita richiede tanto altro. L’amore dei genitori e di chi si prende cura di loro sono motivo di speranza per loro e per tutta la comunità, che mostra così il suo lato migliore».

«Sperare è una scelta»

Alle 18 il Vescovo ha presieduto nella chiesa dell’ospedale la messa concelebra da fra Attilio Gueli, fra Stefano Dubini, fra Sergio Colombi, fra Mauro Mariani e don Alberto Monaci. Nell’omelia ha sottolineato che «si sta per concludere l’Anno giubilare, si chiudono le porte sante, ma sarebbe sconvolgente se si dovesse chiudere la speranza. Mi ha colpito quello che dice Papa Leone ovvero che sperare è una scelta».

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