Il virus corre, oltre 3mila casi e 25 morti. I ricoveri tengono bianca la Lombardia

Mercoledì gli indicatori epidemiologici più alti dall’inizio della quarta ondata, anche in provincia con 245 contagi. Sono 1.202 i ricoverati, ma il rallentamento della pressione ospedaliera non farà scivolare la regione in zona gialla.

La rincorsa del virus segna un altro colpo di coda, a Bergamo e in Lombardia. La giornata di ieri è stata infatti quella con gli indicatori epidemiologici più alti dall’inizio di questa ondata.

In terra orobica sono state diagnosticate 245 nuove infezioni nel giro di 24 ore, per trovare un dato più allarmante occorre tornare al 4 aprile (278 contagi quel giorno); domenica si era già toccato quello che pareva l’apice, con 193 nuovi casi, invece ieri il bilancio s’è acuito. Ne consegue che l’incidenza bergamasca sale direttamente a 90 nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti: era arrivata a quota 80 solo nella giornata di martedì.

Tendenza simile in chiave lombarda: il totale regionale ieri ha sommato 3.373 nuovi casi, il bollettino quotidiano più aspro dal 3 aprile (4.132 casi quel giorno). Ieri i tamponi analizzati in tutta la Lombardia sono stati 112.492: il tasso di positività tocca il 3% per la prima volta da Ferragosto, l’incidenza regionale risale a 183 nuovi casi ogni 100mila abitanti. 25 i decessi in Lombardia (dato più alto dal 28 maggio), di cui uno in Bergamasca. Il bollettino di ieri, tuttavia, ha registrato un incremento più contenuto della pressione ospedaliera. Ed è questa, in particolare, la bussola di più stringente attualità per cogliere l’approssimarsi del possibile passaggio in zona gialla.

In Lombardia ora sono 1.202 i ricoverati (+27 rispetto a martedì), in crescita con velocità differenti: nelle terapie intensive le persone in cura sono 136 (+2), nei reparti ordinari 1.066 (+25). I livelli di saturazione restano entro i limiti per conservare la zona bianca: l’occupazione delle rianimazioni è all’8,9% rispetto a una soglia d’allerta del 10% (in altri termini, c’è un margine di altri 17 ricoverati prima di superare il limite verso la zona gialla), quella dei reparti di area medica è del 13,4% contro un limite del 15% (il cuscinetto in questo caso è di 125 altri ricoverati).

Entro questa sera gli epidemiologi della Regione invieranno a Roma i dati per il consueto monitoraggio della cabina di regìa di Istituto superiore di sanità e ministero della Salute: la «frustata» dei contagi in realtà è ormai ininfluente ai fini del cambio di colore, perché l’incidenza ha già varcato la soglia d’allerta; il rallentamento della pressione ospedaliera nella giornata di ieri, invece, rende quasi certa la permanenza della Lombardia in zona bianca anche per la prossima settimana, che sarebbe la ventisettesima di fila nella fascia più tenue di restrizioni (posto che la differenza tra zona bianca e gialla è sostanzialmente solo nell’obbligo di mascherina anche all’aperto).

Per scivolare in giallo, infatti, occorrerebbe superare contemporaneamente le soglie d’allerta nella saturazione di terapie intensive e reparti ordinari: quasi sicuramente, analizzando i dati delle ultime settimane, non saranno oltrepassati già oggi. Nei prossimi giorni però verosimilmente sì: ma sarà materia per il successivo monitoraggio settimanale. Invariata la pressione ospedaliera bergamasca, con 61 pazienti: 37 al «Papa Giovanni XXIII» (di cui 7 in terapia intensiva), 7 all’ospedale di Alzano (Asst Bergamo Est), 17 nelle strutture dell’Asst Bergamo Ovest (questi ultimi aggiornati però ai giorni scorsi).

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