Il voto nella Bergamasca: FdI piglia tutto, il centrosinistra resiste in città e hinterland - Le mappe

Elezioni politiche 2022. La provincia di Bergamo rimane terra di centrodestra, con un elettorato più «fluido» rispetto al passato. Fratelli d’Italia si è sostituito anche come percentuali alla Lega. Il centrosinistra resiste tra capoluogo e hinterland. Il ruolo del terzo polo. Su L’Eco di Bergamo in edicola mercoledì 28 settembre analisi e grafici con i dati elaborati da «Intwig».

La Bergamasca rimane terra di centrodestra, lo conferma il dato elettorale alla Camera che vede la coalizione stabilmente sopra il 56%, 3 punti in più rispetto alle Politiche del 2018 ma 8 sotto l’incredibile 64,2 delle Europee dell’anno dopo. Ed è proprio da questo dato, ben visibile nelle rielaborazioni di Intwig, che bisogna partire: il centrodestra è sì nettamente in testa ma il voto è contendibile. Al suo interno, però.

Negli anni passati si era talvolta assistito a un’alternanza tra i lumbard e Forza Italia, anche se la barra della coalizione era comunque rimasta quasi sempre in mano ai primi con un comportamento quasi monolitico sul territorio: percentuali molto elevate che perdevano d’intensità man mano che ci si avvicinava al capoluogo (vero tallone d’achille del Carroccio, da sempre)e in parte nell’hinterland. Domenica il capovolgimento di fronte clamoroso, con Fratelli d’Italia che conquista la maggioranza in 238 Comuni su 243 lasciando ai leghisti solo Chiuduno e Foppolo: nel paese dell’ alta Val Brembana la coalizione di centrodestra vale comunque il 75%, in pratica tre quarti degli elettori.

Un territorio che si ridisegna

Fino a domenica scorsa la Lega era considerabile come un blocco unico, quasi mai scesa sotto il 20% sul territorio, più spesso piazzata sopra il 30. Le urne hanno invece restituito un elettorato di centrodestra molto fluido, capace di rimescolare le proprie carte da dentro, in un travaso assolutamente interno. In sostanza, oltre la metà degli elettori tradizionali del Carroccio in questo giro ha votato per Fratelli d’Italia: nella mappa provinciale il verde che nel 2018 dominava il territorio con l’eccezione di 5 macchie rosse (Lovere, Roncobello, Valnegra, più Bergamo e Oltressenda Alta, i soli 2 a confermarsi ancora appannaggio del Pd) si è ridotto a due soli paesi, il resto è tutto dei meloniani. Non solo, nel 70% dei casi il consenso registrato è superiore al 30% con 19 Comuni oltre il 40. In sostanza, nel centrodestra, Fdi si è proprio sostituita in questo giro alla Lega anche come intensità di presenza sul territorio.

Un voto ipersemplificato

Se paragoniamo poi il risultato delle Europee 2019 a quello di domenica il Carroccio ha lasciato nell’urna due terzi del proprio elettorato, anche se il 51,11% di tre anni fa è stato un risultato superiore a qualsiasi media recente. Un dato che mette in discussione anche dinamiche ed equilibri territoriali in vista delle imminenti Regionali che vedranno una sfida innanzitutto all’interno del centrodestra. Con sullo sfondo un problema che potremmo definire di «ipersemplificazione» del consenso: non va più bene Salvini, si passa in blocco alla Meloni. Chiaro che in un contesto dove il Carroccio ha però sempre dominato in lungo e in largo fa un certo effetto.

Spostandoci sul lato del centrosinistra, il voto conferma una polarizzazione sull’hinterland. Bergamo con il suo 34% si conferma una roccaforte difesa anche dai paesi della corona, da Scanzorosciate a Treviolo, da Curno a Mozzo e Ponteranica, ma anche in realtà dove da tempo (talvolta da sempre) governa la Lega, come Seriate. Tutte realtà dove il centrosinistra oscilla tra il 25 e il 30%. E per contro il centrodestra riduce l’intensità della propria presenza, quantificata comunque con percentuali mai inferiori al 45%, per capirci. Quindi è una riduzione decisamente relativa.

Per riequilibrare la contesa il centrosinistra non pare avere altre chances che quella di guardare al terzo polo che comunque un po’ di consenso (si ipotizza un sesto) lo ha raccolto nel centrodestra, il resto sia nel Pd che soprattutto nei moderati di centro. Una formula che a livello civico ha consentito di strappare Palafrizzoni nel 2014 e riconfermarlo nel 2019 già al primo turno. Chiusura sul dato dell’affluenza: se mediamente 3 bergamaschi su 4 si sono recati alle urne, ci sono paesi come Valbondione e Cassiglio dove più del 40% è rimasto a casa. Ad Ornica addirittura un elettore su 2.

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