(Foto di Colleoni)
LA CELEBRAZIONE. «Siamo riconoscenti a Dio per questo dono», ha detto il Vescovo di Bergamo Francesco Beschi.
Bergamo
«Ci prepariamo a celebrare la grande festa di tutti i Santi in una circostanza gioiosa. Due giovani dopo il percorso di formazione ricevono il grande dono di Dio del sacerdozio. È la meraviglia di Dio che scegli alcuni per il servizio di tutto il popolo. Siamo riconoscenti a Dio per questo dono»: queste le parole del Vescovo Francesco Beschi che ha accolto i fedeli che venerdì 31 ottobre hanno gremito la chiesa di Cristo Sommo ed eterno pastore in Seminario per l’ordinazione diaconale di don Andrea Formenti della parrocchia di Treviolo e don Federico Rossi della parrocchia di Pradalunga.
Palpabile l’emozione nel momento in cui il rettore del seminario don Gustavo Bergamelli ha chiamato per nome i due candidati al diaconato. «Il diaconato è un sacramento antico. Vengo dalla Terra di Gesù dove è nato il diaconato a cui alcuni si dedicano con tutta la loro vita come Gesù. Voi riceverete un grande dono, un mistero che indica qualcosa di grande; è il dono di Dio che ci stupisce sempre. Per svolgere il servizio a nome del Signore, di deve ascoltare e servire ma capendo per chi e per cosa. Questa sera Dio ci consegna una parola preziosa. Nel Vangelo delle Beatitudini sono detti beati coloro che Dio ha servito e capiamo come dobbiamo servire. Ai poveri di spirito, agli afflitti dobbiamo offrire motivi per sperare. In Terra Santa ho incontrati tanti miti che hanno la forza della Verità. I puri di cuore, gli operatori di pace sono beati. Tutti questi sono beati perché sono serviti dal Signore».
Il Vescovo ha ricordato che don Andrea e don Federico hanno scelto per la loro ordinazione il versetto tratto dal Libro di Giosuè «Noi serviremo il Signore e ascolteremo la sua voce» e l’immagine di San Francesco che riceve le stigmate, opera di Annalisa Vigani collocata nella cappellina del Seminario dei ragazzi. «San Francesco ha servito come Gesù, in povertà, con compassione, generosità, mitezza, fedeltà, coraggio. Cari Andrea e Federico lasciatevi servire dal Signore e sarete diaconi capaci di servire, mostrando la bellezza e la gioia del servizio con le parole e la vita».
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