«Io vittima di gogna, ho accelerato per evitare il secondo Canadair»

In Liguria. Il pilota del motoscafo sui fatti di lunedì: «Ero in velocità – ha detto al Secolo XIX – un motoscafo non è un’auto, non puoi fare nulla per fermarlo». «Per 12 anni ho fatto il Mondiale offshore e per tanti anni guidato Ferrari nel campionato Granturismo, qualcosa di guida in mare e in strada ne so, e nessuno prima d’ora mi ha mai accusato di incidenti o bravate».

«Ero in mare con il mio copilota e due meccanici per fare un test sui motori del mio motoscafo e quando siamo usciti dal porto di Alassio non mi sono neppure accorto che i Canadair stavano scendendo». E poi: «Sono vittima di una gogna mediatica: tra me che guido un bolide che pochi si possono permettere e i piloti dei Canadair che salvano le persone dall’incendio, è chiaro che la gente mi punta l’indice addosso e accusa di inciviltà».

Max Ferrari, il 49enne bergamasco trapiantato da anni ad Alassio, denunciato lunedì dalla Capitaneria di porto di Loano-Albenga con l’accusa di intralcio alla regolarità di un servizio di pubblica necessità, avendo – è l’accusa – «tagliato la strada» a un Canadair impegnato a pescare acqua dal mare durante le operazioni di spegnimento di un vasto incendio che ha distrutto ettari di collina ligure, torna sulla vicenda, dichiarandosi «vittima di una gogna mediatica». L’ha detto al Secolo XIX aggiungendo di aver visto il Canadair mentre «eravamo lanciati in velocità e un motoscafo non è un’auto con cui gestisci la frenata, non puoi fare nulla per fermarlo e così ho anzi accelerato per evitare l’impatto col secondo. La Capitaneria doveva fare di più per impedire il transito in quel tratto, – ha dichiarato al quotidiano ligure – io non ne sapevo nulla. Mi hanno già contestato le due violazioni ma senza consentirmi un chiarimento. Ne parleremo al processo».

E precisa: «Per 12 anni ho fatto il Mondiale offshore e per tanti anni guidato Ferrari nel campionato Granturismo, qualcosina di guida in mare e in strada ne so, e nessuno prima d’ora mi ha mai accusato di incidenti o bravate. Se invece vogliamo usare questa vicenda per tirare fuori vecchie storie per cui ho già pagato, allora è un altro discorso». Una «gogna», prosegue, che «nasce dal mio stile di vita: io non nego di aver avuto problemi in passato e averli peraltro pagati, ma da qui a dire che ho voluto ostruire i soccorsi ce ne passa» ha voluto rimarcare il bergamasco.

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