La Capitale della Cultura al giro di boa: boom di presenze e tante iniziative, con qualche ritardo

BERGAMO. Il bilancio dei primi sei mesi. Musei ed eventi affollati in città. Ghisalberti: «Grande partecipazione e creatività». Ma alcuni progetti infrastrutturali si fanno attendere.

Giro di boa per Bergamo e Brescia Capitale italiana della Cultura 2023. A sei mesi dal fischio d’inizio è tempo di un primo bilancio. Se il successo di un evento si vede in prima battuta dal numero dei partecipanti, non si può negare che la risposta sinora sia stata positiva. Dalla giornata inaugurale al Festival delle Luci, dalla Donizetti Night alla Festa della Musica, dall’affluenza record nei musei alle frotte di visitatori in Città Alta, sono decine di migliaia le persone che, dalla fine di gennaio ad oggi, hanno preso parte alle proposte pensate per la Capitale della Cultura. Sulla partecipazione incide la voglia di ritrovarsi dopo le limitazioni imposte dalla pandemia, il desiderio di uscire di casa e tornare a vivere è tangibile, ma anche il palinsesto ha fatto la sua parte.

«Grande partecipazione»

«Sono molto soddisfatta di come stanno andando le cose – ammette l’assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti –. Stiamo registrando una grande partecipazione. La proposta è ampia. Un caleidoscopio di iniziative che ha fatto crescere la voglia di esserci da parte delle istituzioni culturali come delle associazioni, mettendo in moto nuove creatività, anche grazie al sostegno del mondo imprenditoriale, da Confindustria alle singole aziende». Un mix di tradizione e innovazione nel calendario del 2023. «Sono nate tante nuove iniziative e quelle già sperimentate, come i festival storici, hanno ideato produzioni speciali per l’anno della Cultura. Cito una novità tra le tante: l’esperienza di teatro itinerante “Slow Emotion”, che unisce i territori di Bergamo e Brescia e coniuga turismo slow e performance all’aperto. E sempre in tema di sinergie, a breve presenteremo un progetto nato dalla collaborazione tra le biblioteche di conservazione di Bergamo e Brescia, Mai e Queriniana: un’iniziativa sulla storia del libro tra il Quattrocento e il Cinquecento».

La collaborazione – uno dei must di BergamoBrescia2023 – è stata proficua tanto tra le grandi istituzioni quanto tra realtà più piccole. Ma queste iniziative avranno un futuro? «Me lo auguro. Di certo le due città hanno imparato a conoscersi e a lavorare insieme», continua l’assessore. Nei primi quattro mesi dell’anno i musei della città hanno registrato più di 195mila ingressi, quasi la metà di quelli conteggiati nell’intero 2022. «L’effetto della Capitale sui musei è stato fortissimo anche grazie a proposte straordinarie messe in campo da Accademia Carrara, Gamec e Museo delle Storie. L’arte contemporanea era un ambito considerato di nicchia e sta invece registrando tantissimi visitatori grazie alle mostre di Gamec. Un buon auspicio per il trasferimento della Galleria nell’ex palazzetto dello sport».

Progetti da completare

Resta il dubbio che si potesse fare di più per portare a termine i progetti pensati per valorizzare i luoghi della cultura. Alcuni di questi sono rimasti indietro. A iniziare dalla «Ciclovia della Cultura». Il progetto di lancio della Capitale– presentato nel febbraio del 2021 – un itinerario di 75 chilometri da percorrere in bicicletta, simbolo della sinergia tra Bergamo e Brescia, prevedeva il collegamento dei tratti ciclabili esistenti e poi la realizzazione di 10-20 chilometri di nuove piste. Ad oggi il tracciato è in fase di progettazione esecutiva e non sarà pronto prima della fine dell’ anno. «Non è un progetto semplice da realizzare – nota Nadia Ghisalberti – i tempi lunghi erano da mettere in preventivo, pensiamo solo allo scavalcamento del fiume Oglio». La ciclovia avrebbe dovuto essere punteggiata da opere d’arte contemporanea, che probabilmente resteranno sulla carta. Consoliamoci pensando che, una volta completata, se regolarmente sottoposta a manutenzione, sarà uno dei lasciti sul territorio negli anni a venire.

Slittata a fine anno anche l’apertura di giardini e caffetteria di Accademia Carrara, la complessità del cantiere ha fatto sì che i tempi si allungassero, un’occasione mancata per i tanti visitatori che in questi mesi stanno varcando la soglia del rinnovato museo. E bisognerà attendere settembre anche per l’inaugurazione dei lavori che hanno completato il recupero del complesso di Sant’Agostino, nel chiostro minore dell’ex convento. «Abbiamo però riaperto il Museo Archeologico e completato il rinnovamento dell’Accademia Carrara – ricorda l’assessore alla Cultura – , ed entro la fine dell’anno ci auguriamo di poter inaugurare Casa Suardi e i nuovi spazi della biblioteca Tiraboschi nell’ex mercato ortofrutticolo». Salvo imprevisti, che nelle opere pubbliche sono da mettere in conto.

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