La connessione in 13 luoghi della cultura. Ecco la nuova mappa di Bergamo Wi-fi

PALAFRIZZONI . Per la Capitale la «digitalizzazione» dei musei e dei palazzi storici. Gli assessori Angeloni e Ghisalberti: «Intervento concordato con la Sovrintendenza per la delicatezza dei siti».

Dalla Gamec allo Spazio di Porta Sant’Agostino, dal Convento di San Francesco al cortile della biblioteca Caversazzi. Bergamo Wi-fi entra nei musei e nei palazzi storici della città. Tredici luoghi della cultura sono infatti stati connessi al sistema comunale di collegamento gratuito al Web tramite fibra ottica, aggiungendosi ai 300 hotspot già operativi. Un lavoro certosino, trattandosi in molti casi di siti che si trovano in Città Alta o di pregio storico-architettonico, una joint venture tra l’assessorato all’Innovazione e quello alla Cultura. Nell’anno della Capitale - che dedica proprio un capitolo importante alla digitalizzazione - Bergamo non poteva restare indietro.

L’operazione

«Con un investimento di 220mila euro – spiega Giacomo Angeloni, titolare dell’Innovazione – abbiamo cablato questi luoghi, portando al loro interno la fibra per collegarli a Bergamo Wi-fi. Pensando a Bergamo Capitale della Cultura, abbiamo dato priorità all’innovazione di alcuni dei luoghi protagonisti del 2023». Una spinta è arrivata dalla collega di Giunta Nadia Ghisalberti: «Era un’esigenza molto forte per la Capitale: per sostenere le nuove forme d’arte che vanno sempre di più nella direzione della digitalizzazione, ma anche per offrire ai visitatori un’esperienza sempre più all’altezza».

«Era un’esigenza molto forte per la Capitale: per sostenere le nuove forme d’arte che vanno sempre più nella direzione della digitalizzazione»

Con il numero crescente dei visitatori, Palafrizzoni non poteva farsi trovare impreparato. I due assessori fanno notare la delicatezza di alcuni interventi, che hanno necessitato anche del parere della Sovrintendenza: «Si tratta infatti di palazzi antichi, molti in Città Alta». Tra i più complessi, quelli al Convento di San Francesco e alla Gamec. «Caso in cui – fa notare l’assessore Ghisalberti – per la mostra “Salto nel vuoto” occorreva un sistema importante di connessione, da qui la necessità di portare la fibra». Ma anche a Daste, luogo di sperimentazione dell’arte digitale, e a Porta Sant’Agostino, anche in funzione dei progetti sulla valorizzazione delle Mura Patrimonio Unesco, era importante la «svolta». In sei luoghi, oltre alla copertura Wi-fi, è disponibile anche la connettività Wired (presa di rete) con banda garantita 100M per eventi streaming. Si tratta di Spazio Porta Sant’Agostino, Chiostro del Carmine; Convento di S. Francesco; Palazzo del Podestà; Auditorium della Libertà e Daste. Gli altri sono Palazzo della Ragione-Sala delle Capriate; l’ex Ateneo, l’ex chiesa della Maddalena, il cortile della Biblioteca Caversazzi, il museo di Scienze naturali, il museo Archeologico e la Gamec.

I dati

L’occasione offre anche all’assessore Angeloni uno spunto per aggiornare i dati sull’uso di Bergamo Wi-fi: «Negli ultimi 30 giorni (dal 25 giugno al 25 luglio, ndr) 151.560 utenti hanno usato il servizio Internet del Comune per collegarsi a Bergamo Wi-fi, con un utilizzo pari a 71.120 ore (con una media giornaliera di 2.371 ore) e un totale di 8.985 gigabyte».Un dato, quest’ultimo, che dà l’idea di un uso sempre più diffuso del sistema pubblico cittadino. «In due anni il dato è raddoppiato – osserva Giacomo Angeloni –: in questo periodo siamo passati da un totale di traffico giga di 4-5mila Gb ai quasi 9mila di quest’ultimo mese. È il caso di iniziare a pensare a un potenziamento della rete, altrimenti rischia di saltare». Bergamo Wi-fi è partito nel 2015, sull’onda dell’Expo, con una spesa di 700mila euro per i primi quattro anni, rinnovati per i prossimi.

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