La Dia: «Le mire delle mafie sulle piccole e medie imprese»

LA RELAZIONE. L’allarme nella nuova relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia. Leggi l’approfondimento su L’Eco di Bergamo in edicola sabato 16 settembre.

La trama di piccole e medie imprese, che muove l’economia bergamasca, è allo stesso tempo un grimaldello attraverso cui le mafie cercano di rafforzare le proprie radici. Succede soprattutto nei periodi di crisi economica, quando i soldi freschi e sporchi dei clan possono dare un illusorio ossigeno all’imprenditore che vede restringersi i cordoni del credito.

L’allarme è contenuto nella nuova relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia, dedicata al periodo giugno-dicembre 2022: «Il Distretto della Corte d’Appello di Brescia, che ricomprende le province di Brescia, Bergamo, Mantova e Cremona – si legge in un passaggio delle oltre 500 pagine della relazione –, caratterizzato da una galassia di piccole e medie imprese con un notevole dinamismo economico-finanziario, offre le condizioni perfette per attrarre gli interessi delle organizzazioni criminali che proprio in questa area geografica intensificano i propri affari, investendo in attività di riciclaggio, usura e reimpiego di denaro. La disponibilità di ingenti capitali da parte delle organizzazioni criminali attrae numerose imprese, le quali si rivolgono ai clan per accedere a forme di credito più facile e immediato, così acquisendo un vantaggio competitivo sul mercato a dispetto delle regole di libera concorrenza. In altri casi, invece, molte aziende in crisi economica si prestano loro malgrado ad operazioni di immissione di liquidità perché non riescono o non possono opporsi alle logiche della criminalità organizzata».

Approfondisci l'argomento su L'Eco di Bergamo di sabato 16 settembre 2023

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