La tragedia in Kenya, gli amici ricordano Michela: «Una persona splendida e di grande cuore»

L’addio. Dolore a Sarnico e Adrara San Martino per Michela Boldrini, 39 anni, morta in seguito alle gravi ustioni causate dall’incendio nel «Barracuda Inn Resort» di Watamu.

Grande dolore a Sarnico e Adrara San Martino per Michela Boldrini, la 39enne bergamasca morta mercoledì 1° marzo all’ospedale «Aga Khan» di Mombasa in Kenya, dove era ricoverata in terapia intensiva a seguito delle gravi ustioni causate dal rogo divampato nella tarda mattinata del 21 febbraio nel «Barracuda Inn Resort» di Watamu, un villaggio su una delle spiagge maggiormente frequentate dai turisti italiani, ora ridotto in macerie. Michela abitava a Sarnico nella frazione di Fosio, ma era rimasta legata ad Adrara San Martino, il suo paese d’origine. Lavorava come segretaria nell’agenzia Axa assicurazioni in via Vittorio Veneto. Si trovava in Kenya per una settimana di vacanza con il cugino valtellinese Mattia Ghilardi, anch’egli ustionato seppur in maniera meno grave.

«Lavorava da noi da quasi 5 anni e devo dire che era una segretaria efficientissima». Così la ricorda Maurizio Cremaschi, suo datore di lavoro. Era la prima ad arrivare in ufficio e l’ultima ad andarsene; è significativo il fatto che aveva confermato il suo ritorno giovedì 23 e che venerdì 24 sarebbe rientrata in ufficio. Niente ponte. Lei era fatta così, una persona splendida, solare e sportiva, ma che amava il suo lavoro. Mancherà a tutti noi. Ci mancherà la sua forza, il suo spirito, la sua autenticità, la sua bontà; mancherà a tutti i suoi tanti amici, ma soprattutto mancherà alla sua amata mamma Mariangela e alla sorella Fabrizia. A tutti lascia uno straordinario ricordo».

Matteo Barbieri, dirigente della squadra «Volley Adrara», la ricorda con tanto affetto: «Perdiamo una donna splendida e una straordinaria amica. Aiutava tutti e per tutto, aveva un cuore grande. Era il punto di riferimento per le nostre attività sia sportive che giocose. Ottima atleta, ha praticato fin da giovanissima la pallavolo; è stata il capitano del Volley Adrara quando la squadra nel 1998 trionfò nel campionato provinciale giovanissime Csi. Successivamente era approdata in serie D al Volley Villongo dove ha militato fino a qualche anno fa. Da quando aveva appeso le scarpette al chiodo, si era appassionata con lo stesso impegno alla specialità dell’arrampicata sportiva e con noi partecipava agli allenamenti all’esterno a Predore e in palestra a Paratico e Curno. Ultimamente si era impegnata con ottimi risultati anche al beach volley. Siamo distrutti dal dolore - conclude Barbieri - avremmo voluto sospendere in suo nome la prossima partita, ma sappiamo che lei non l’avrebbe voluto. Siamo convinti che la sua forza, la sua volontà e il suo amore ci accompagneranno per sempre e per sempre la ricorderemo con gioia».

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