L’appello del garante degli animali di Bergamo: «A Capodanno non festeggiamo coi botti»

LA LETTERA. «Lancio l’accorato appello a festeggiare l’arrivo del nuovo anno con canti di gioia, non sparando botti». Il garante del Comune di Bergamo è chiaro: «Ridurre le emissioni evitabili è quindi una scelta di responsabilità verso l’intera comunità».

Bergamo

«Attraverso queste pagine, così care alla cittadinanza bergamasca, in qualità di nuovo Garante per la tutela dei diritti degli animali del comune di Bergamo, lancio l’accorato appello a festeggiare l’arrivo del nuovo anno con canti di gioia, non sparando botti». Scrive una lettera che invia alla nostra redazione Angelo Maestroni, garante per la tutela dei diritti degli animali del comune di Bergamo

«Esplodere un petardo o lanciare un fuoco d’artificio è un gesto sconsiderato e crudele non solo verso gli animali, ma anche verso noi stessi. Dal 2022 anche la nostra Costituzione ha formalmente riconosciuto tra i principi fondamentali il dovere di tutti di tutelare l’ambiente al fine di consegnare un pianeta sano alle generazioni future (art. 9); da tempo, anche il regolamento di polizia urbana del nostro Comune proprio «al fine di evitare situazioni di pericolo, in luoghi pubblici o non adibiti allo scopo o senza autorizzazione» ha espressamente vietato di «effettuare fuochi o altro, esplodere petardi, gettare oggetti accesi e liquidi infiammabili» (art. 5). L’assessora all’ambiente verde e transizione ecologica, Oriana Ruzzini, è stata chiara, dalla pagina Facebook del Garante, ha dichiarato che il Comune non ha concesso nessuna autorizzazione allo sparo di botti».

Aria inquinata

«Specialmente nella Pianura Padana, l’aria è già sottoposta a livelli molto alti di inquinamento veicolare, industriale e soprattutto da riscaldamento: in Lombardia le polveri sottili, responsabili di malattie respiratorie nei bambini e negli anziani, hanno raggiunto livelli di guardia. I metalli pesanti contenuti dei botti e nei fuochi cadendo al suolo dopo l’esplosione aggravano questa situazione» continua il garante.

Il problema dei feriti

«Per non parlare dei feriti. Il rapporto del Viminale per l’anno 2025 ha confermato che a seguito dei botti di Capodanno una persona è deceduta, 309 hanno subito danni fisici, di cui 34 gravi (con prognosi superiore a 40 giorni)».

«Ridurre le emissioni evitabili è quindi una scelta di responsabilità verso l’intera comunità»

«Le esplosioni dei botti in città rimbombano e si amplificano negli spazi verdi; oltre al rumore assordante, gli scoppi liberano nell’aria polveri sottili e sostanze inquinanti che sconvolgono questo ecosistema con effetti dannosi sulla salute umana, in particolare per bambini, anziani e persone con problemi respiratori. Ridurre le emissioni evitabili è quindi una scelta di responsabilità verso l’intera comunità» prosegue il garante.

«Richiesta al parco dei Colli una zona del silnzio»

C’è però una bella notizia: il Comitato che rappresenta gli abitanti e gli amici dei Colli, tramite la piattaforma Change.org, ha superato le 1.000 firme a sostegno della petizione con cui con l’anno nuovo verrà formalmente chiesto all’Amministrazione di istituire una «zona del silenzio» a difesa del Parco dei Colli e di tutti gli esseri viventi che lo popolano. «Questo significa che gli appelli al rispetto dell’ambiente quando sono partecipati e condivisi funzionano, significa altresì che le abitudini possono cambiare quando il cambiamento non è imposto a colpi di sanzioni, ma proviene dal basso, dai cittadini e dalle cittadine consapevoli del loro ruolo di custodi del creato».

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