L’incendio di via Moroni, rientri in corso ma c’è chi dovrà aspettare mesi

IL ROGO. Gli inquilini degli alloggi meno danneggiati hanno lasciato l’ostello. Tempi lunghi e alti costi di sistemazione per gli alloggi ai civici 20 e 28.

È passato quasi un mese e mezzo da quel 21 agosto che ha cambiato la vita a una cinquantina di residenti in via Moroni, trasformatisi di colpo in sfollati quando un disastroso rogo ha bruciato una superficie di 300 metri quadri, a partire dall’ultimo piano del civico 20, dove c’era un appartamento in ristrutturazione, per poi propagarsi alle palazzine adiacenti. Dichiarate inagibili le abitazioni tra i civici 14 e 30, l’ultimo piano del 40 compreso, i lavori di messa in sicurezza di queste settimane hanno permesso di far ritornare molti inquilini nelle loro case, nel frattempo tornate nuovamente agibili.

Ancora inagibili gli alloggi ai civici 20 e 28

Gli sfollati, ospitati gratuitamente dal Comune, fino al 30 settembre, nel Central Hostel di via Ghislanzoni, stanno mano a mano lasciando l’ostello. E per chi è impossibilitato a rientrare in alcuni degli appartamenti ai civici 20 e 28, ancora inagibili, il Comune ha proposto delle soluzioni: «Abbiamo prorogato per alcuni giorni la permanenza nell’ostello, estendendola anche ai primi di ottobre – ha spiegato Marcella Messina, assessore alle Politiche sociali –. Alcuni sfollati sono pronti a rientrare a casa, in attesa delle fine degli ultimi lavori, mentre quelli i cui appartamenti saranno inagibili ancora per diverso tempo potranno beneficiare di soluzioni individuate dai nostri Servizi sociali grazie a colloqui ad hoc. Alcune persone le abbiamo collocate in un cohousing nella parrocchia del Villaggio degli Sposi, altre in un alloggio comunale in via Broseta».

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Ma tra gli inquilini le preoccupazioni restano: «Per gli appartamenti ai piani alti dei civici 20 e 28 si parla di diversi mesi per la messa in sicurezza e non potevamo stare così tanto in ostello, tra esigenze e fragilità varie – hanno detto –. Ora abbiamo un alloggio, ma restiamo preoccupati per il futuro, dato che i costi per l’intervento di messa in sicurezza, stimati in diverse migliaia di euro, sono tutti a nostro carico». A mezzogiorno di oggi è in programma la riunione del Centro operativo comunale che fa capo alla polizia locale/Protezione civile e a cui partecipano gli uffici del Comune, Vigili del fuoco e Questura. «Abbiamo invitato anche gli amministratori di condominio, sarà l’occasione per fare il punto della situazione sul cronoprogramma degli interventi di messa in sicurezza – ha spiegato il vice sindaco, Sergio Gandi –. La situazione è sotto controllo, gli appartamenti inagibili sono circoscritti alle palazzine 20 e 28. Per gli sfollati abbiamo individuato diverse soluzioni abitative. Le difficoltà sono relative al recupero delle risorse. Abbiamo già fatto un incontro con un istituto di credito, attendiamo novità». Dopo aver indagato per settimane, concentrandosi sui lavori di riqualificazione all’ultimo piano del civico 20, i Vigili del fuoco del Nucleo investigativo antincendio hanno da poco consegnato la relazione sulle cause del rogo al pm Antonio Pansa, che ha aperto un fascicolo per incendio colposo.

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Raccolta fondi

Nel frattempo si sta concludendo il secondo micro-progetto promosso da «L’Eco di Bergamo» a sostegno delle spese di affitto e pagamento delle utenze da parte dei residenti. La raccolta fondi, in collaborazione con Comune e Croce rossa, è attiva sul portale Kendoo.

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