Mascherine, distanze e trasporti pubblici
Ecco il decreto con le ultime regole

Il nuovo decreto sarà firmato lunedì 7 settembre e resterà in vigore fino al 30 settembre, aggiornando quello del 7 agosto scorso.

Il provvedimento varato da Palazzo Chigi, secondo quanto filtrato dalle bozze di domenica 6 settembre, dà via libera in particolare ai nuovi limiti di capienza il trasporto pubblico (all’80% delle capienze, ora), tassello fondamentale nel delicato bilanciamento tra la necessità di portare gli studenti a scuola (e i pendolari al lavoro) e l’evitare che anche il virus viaggi con loro, nel chiuso di bus e treni. Formalmente il decreto prende come base il precedente Dpcm del 7 agosto, aggiornandolo e fissando una nuova data di scadenza: il 30 settembre.

Mascherine e distanzE

La quotidianità delle mascherine resta invariata. L’obbligo «di usare protezioni delle vie respiratorie» è ribadito per i «luoghi al chiuso accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto», e «comunque in tutte le occasioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza»: dunque anche all’aperto quando non è possibile il distanziamento. Ma quant’è il distanziamento? La distanza di sicurezza interpersonale in generale – salvo cioè le varie specifiche, legate per esempio all’attività sportiva – resta fissata ad «almeno un metro». Le esenzioni all’obbligo di portare la mascherina sono sempre le stesse: per i bambini al di sotto dei sei anni e per i «soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina ovvero i soggetti che interagiscono con i predetti».

E la mascherina all’ora dell’aperitivo? Il nuovo Dpcm confermerà anche l’ordinanza del ministro della Salute dello scorso 16 agosto, cioè il provvedimento che obbliga a indossare la mascherina «dalle 18 alle 6 anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie, lungomari) ove per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea e/o occasionale».

Rientri dall’estero e tamponi

Resta valida anche l’ordinanza del ministro della Salute sull’obbligo di tampone per chi arriva (ritorna) in Italia dopo aver soggiornato in Spagna, Grecia, Croazia o Malta. Per i Paesi da cui non è ancora possibile l’ingresso in Italia, un lungo elenco di Stati soprattutto extra-europei dove le condizioni sanitarie sono più precarie, si aggiunge una possibilità di deroga: si può rientrare ora in Italia anche per «raggiungere il domicilio, l’abitazione o la residenza di una persona anche non convivente con la quale vi sia una stabile relazione affettiva». In sostanza, si possono riunire quelle famiglie o quelle coppie in cui uno dei componenti era rimasto bloccato nei Paesi più a rischio. Per chi entra da altri Paesi a rischio, per esempio Romania o Bulgaria, sarà rinnovato l’obbligo di isolamento fiduciario per 14 giorni.

Trasporto pubblico

La mediazione più faticosa è stata quella per aggiornare le regole del trasporto pubblico, tema che dal 14 settembre riguarderà circa 50 mila studenti bergamaschi. Le linee guida allegate al Dpcm pronto alla firma confermano quanto emerso nei giorni scorsi. Accanto alle note prescrizioni su sanificazione e igienizzazione dei locali e dei mezzi di trasporto, alle informazioni da far conoscere e a tutto ciò che è correlato, si specifica in primis che «il distanziamento di un metro non è necessario nel caso si tratti di persone che vivono nella stessa unità abitativa, nonché tra i congiunti e le persone che intrattengono rapporti interpersonali stabili».

Su bus e treni regionali, tram e metropolitane, dove è ovviamente previsto l’obbligo di mascherina, la quadra è stata ufficialmente trovata: «È consentito un coefficiente di riempimento dei mezzi non superiore all’80% dei posti consentiti dalla carta di circolazione dei mezzi stessi, prevedendo una maggiore riduzione dei posti in piedi rispetto a quelli seduti. Il ricambio dell’aria deve essere costante, predisponendo in modo stabile l’apertura dei finestrini o di altre prese di aria naturale». Tra l’altro, l’allegato specifica che «potrà essere aumentata la capacità di riempimento, oltre il limite previsto, esclusivamente nel caso in cui sia garantito un ricambio di aria e un filtraggio della stessa per mezzo di idonei strumenti di aerazione che siano preventivamente autorizzati dal Comitato tecnico scientifico».

Capitolo scuolabus (servizi comunal, elementari e mediei): il documento approvato dalla Conferenza Stato-Regioni cui fa riferimento il governo prevede che sia «consentita la capienza massima nel caso la permanenza degli alunni nel mezzo non sia superiore ai 15 minuti».

E le eventuali parete divisorie? «Al fine di aumentare l’indice di riempimento dei mezzi, potranno essere installati separazioni removibili in materiale idoneo tra i sedili che non comportino modifiche strutturali sulle disposizioni inerenti la sicurezza, prevedendo, comunque, la periodica sanificazione. Su tale aspetto è in corso un accordo tra ministero dei Trasporti, Inail e Istituto italiano di tecnologia volto a individuare il materiale idoneo per consentire la separazione tra una seduta e l’altra, al fine di consentire l’ulteriore capacità riempimento»

Trasporto aereo

Per il settore aereo è fissato l’obbligo di distanziamento interpersonale di un metro anche a bordo dei velivoli, che può essere derogato se invece si rispetta una serie di adempimenti, tra cui la condizione che l’aria a bordo sia «rinnovata ogni tre minuti, i flussi siano verticali e siano adottati i filtri Hepa», e sia – tra le altre cose – anche «garantita la durata massima di utilizzo della mascherina chirurgica non superiore alle quattro ore, prevedendone la sostituzione per periodi superiori».

Discoteche

Confermando l’ordinanza del ministro della Salute del 16 agosto, resta lo stop delle «attività del ballo che abbiano luogo in discoteche, sale da ballo e locali assimilati destinati all’intrattenimento», compresi quelli in spiaggia.

Stadi e sport

Tutti immutato anche su questo fronte: il pubblico potrà assistere solo a eventi «di minore entità», con un massimo di 200 spettatori al chiuso e 1.000 all’aperto. Per quanto riguarda «le competizioni sportive di interesse nazionale», si prosegue a porte chiuse.

Scuole e servizi per l’infanzia

Allegate al nuovo Dpcm ci sono anche le «indicazioni operative per la gestione di casi e focolai nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia», dossier preparato con la regìa dell’Istituto superiore di sanità. Tra i punti chiave: se un alunno accusa un «sintomo compatibile con Covid», a partire dalla temperatura sopra i 37,5 gradi, deve restare a casa. Lo stesso vale per il personale.

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