Mascherine, non è ancora addio: sui voli in Italia restano obbligatorie le Ffp2

Le misure In Europa da lunedì 16 maggio non è più raccomandato l’utilizzo, sul territorio nazionale regole diverse. Vanno usate anche per cinema e teatri.

Addio alle mascherine? Non per tutto e non per tutti, almeno in Italia: all’imbocco dell’estate e della definitiva ripresa del turismo, resta ancora una situazione a macchia di leopardo, tant’è che sui voli all’interno dell’Unione europea le misure di sicurezza vanno in archivio, sui voli da e per l’Italia l’obbligo di mascherine invece rimane.

Le regole fino al 15 giugno

Più precisamente, nei giorni scorsi l’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza aerea (Easa) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) hanno pubblicato un aggiornamento sulle misure di sicurezza sanitaria per i viaggi aerei, eliminando la precedente raccomandazione di indossare obbligatoriamente la mascherina in aereo e in aeroporto; le nuove raccomandazioni sono in vigore da lunedì 16 maggio. In questo caso, però, la legislazione nazionale è «superiore» alle raccomandazioni europee: così, per i voli in partenza dall’Italia o in arrivo per l’Italia rimarrà ancora in vigore l’obbligo di dotarsi di mascherina Ffp2. Almeno fino al 15 giugno: per un mese, in sostanza, nei cieli europei ci saranno regole differenziate. In tema di viaggi, invece, resta confermato l’addio al «Plf», il Passenger Locator Form, quel documento digitale che occorreva compilare quando si entrava in un altro Paese per fornire tutte le informazioni utili in caso di contagio.

Gli aspetti sanitari

«La pandemia non è finita: è finita l’emergenza. I fatti amministrativi non vanno confusi con quelli sanitari», premette Carlo Signorelli, professore ordinario di Igiene e Sanità pubblica all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano: «I casi giornalieri non sono pochissimi, anche se fortunatamente quest’ultima mini-ondata partita a marzo non ha avuto un picco e si sta lentamente esaurendo». Ma la mascherina ha ancora senso, oggi? «Andiamo verso la stagione estiva e si sta più all’aperto – riflette Signorelli –. Abbiamo alle spalle due annate in cui le cose sono andate piuttosto bene a giugno, luglio e agosto, mentre la grande incognita resta su cosa succederà da settembre: quali varianti ci saranno, quale contagiosità avranno, quante reinfezioni porteranno, quali nuovi vaccini avremo a disposizione. Più specificamente sulle mascherine, queste riducono ancora il rischio pur non eliminandolo. Ci sono luoghi dove è più facile contagiarsi e dove, a prescindere da divieto o non divieto, sarebbe opportuno indossarle. Affidiamoci al buon senso».

Sempre fino al 15 giugno, è obbligatorio indossare la mascherina per lavoratori, utenti e visitatori di strutture sanitarie (ospedali), socio-sanitarie e socio-assistenziali, incluse le strutture di ospitalità e lungodegenza, le Rsa, gli hospice, le strutture riabilitative. E le scuole? Fino alla fine dell’anno scolastico resta l’obbligo di mascherina (chirurgica o Ffp2) per studenti (al di sopra dei sei anni) e per il personale scolastico; tra l’altro, in caso di 4 o più contagi nella stessa classe, è obbligatoria l’«autosorveglianza» indossando Ffp2

Dove si usa e dove no

Dal 1° maggio l’addio alla mascherina è diventato quasi totale anche nei luoghi al chiuso, salvo poche eccezioni (treni e aerei appunto, ma anche cinema e teatri). Ancora per un mese, fino al 15 giugno, le mascherine rimarranno obbligatorie in alcuni ambienti chiusi. La mascherina Ffp2 andrà ancora indossata appunto sugli aerei, ma anche su altri mezzi di trasporto: su navi e traghetti, sui treni (regionali, interregionali, Intercity, Intercity Notte, Alta velocità), sui mezzi del trasporto pubblico locale (oltre che sui treni, anche su autobus, tram, metro), sui pullman a lunga percorrenza (interregionali, ma anche per servizi tipo Flixbus), sugli scuolabus. Se in bar, ristoranti, negozi, discoteche, uffici e uffici pubblici la mascherina non è più obbligatoria, la Ffp2 andrà ancora indossata se si vuole entrare in un cinema, in un teatro, in locali dove si fa musica dal vivo e negli impianti sportivi al chiuso. Sempre fino al 15 giugno, è obbligatorio indossare la mascherina per lavoratori, utenti e visitatori di strutture sanitarie (ospedali), socio-sanitarie e socio-assistenziali, incluse le strutture di ospitalità e lungodegenza, le Rsa, gli hospice, le strutture riabilitative. E le scuole? Fino alla fine dell’anno scolastico resta l’obbligo di mascherina (chirurgica o Ffp2) per studenti (al di sopra dei sei anni) e per il personale scolastico; tra l’altro, in caso di 4 o più contagi nella stessa classe, è obbligatoria l’«autosorveglianza» indossando Ffp2.

Capitolo a parte per i luoghi di lavoro, dove la normativa ha imboccato una doppia velocità. Dal 1° maggio l’uso della mascherina per i lavoratori pubblici – ad eccezione di particolari categorie, come appunto i sanitari e il personale scolastico – non è più obbligatorio, ma «raccomandato». Per i lavoratori del privato, invece, i ministeri del Lavoro, della Salute e dello Sviluppo economico, l’Inail e le parti sociali hanno prolungato – fino a fine giugno – il protocollo che impone l’obbligo di mascherina «in tutti i casi di condivisione degli ambienti di lavoro, al chiuso o all’aperto», mentre «non è necessario nel caso di attività svolte in condizioni di isolamento».

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