Maturità, al via gli orali in versione pre Covid: prof misti, ma niente tesina

SCUOLA . Parte la seconda fase dell’esame di Stato con lo spauracchio della presenza dei docenti esterni. Gloria Farisé: «Molta sintonia nelle commissioni».

Archiviate le prove scritte, al via da questa mattina i colloqui orali della maturità 2023. Nella maggior parte degli istituti bergamaschi dunque le interrogazioni partono oggi, lunedì 26 giugno, anche se nel caso di alcuni indirizzi specifici, come il liceo musicale e quello artistico, a causa del prolungarsi delle prove scritte che hanno richiesto più giorni, gli orali di fatto slittano di un giorno o due. Da sempre l’orale della maturità è vissuto dagli studenti come il momento più ricco di incognite, dalla paura di bloccarsi davanti a una domanda inattesa al timore di lasciarsi prendere dall’ansia, al fattore imperscrutabile di come saranno disposti nei loro confronti i docenti commissari esterni che non sono a conoscenza di tutto il loro percorso scolastico. Un’incognita che preoccupa non poco. Da ricordare, infatti, che quest’anno il ritorno alla normalità dell’esame di Stato ha visto l’introduzione di una delle novità più significative, vale a dire la f ormazione mista delle commissioni giudicatrici che sono composte da tre docenti interni alla scuola e tre invece esterni. «Ho visto molta sintonia tra membri esterni e interni sia durante la correzione degli scritti sia per la predisposizione del colloquio», ha evidenziato in questi giorni Gloria Farisè, dirigente del liceo linguistico Falcone e presidente provinciale dell’Associazione nazionale presidi. Novità negli orali non solo per la composizione delle commissioni, ma soprattutto per la modalità di svolgimento degli stessi.

Si parte con i materiali della commissione

Archiviata la famosa «tesina» preparata dagli studenti, il colloquio di quest’anno è strutturato sulla falsariga di quello che già da tempo affrontano i ragazzi delle scuole medie. Il colloquio partirà dall’analisi da parte dello studente dei materiali preparati dalla commissione d’esame: «Al termine della correzione degli scritti – spiega Farisè – in un’apposita sessione di lavoro le commissioni, su proposta del presidente che ha preso visione del curriculum di ogni studente, hanno deciso quale doveva essere il documento da sottoporre allo studente per l’avvio del colloquio. Documento che può essere di qualunque tipo, da un’immagine a un articolo di giornale a un problema, che verrà consegnato una decina di minuti prima dell’avvio del colloquio. In questo modo – precisa la dirigente – lo studente ha il tempo necessario per organizzare il percorso espositivo volto a dimostrare le competenze e le conoscenze trasversali alle diverse discipline affrontate nel corso dell’anno». Detto in altre parole il colloquio si svolgerà in chiave multi e interdisciplinare al fine di valutare la capacità dello studente di cogliere i nessi tra i diversi saperi collegandoli opportunamente tra loro. Il tutto finalizzato a dimostrare il livello raggiunto nella capacità di comprensione, valutazione ed elaborazione personale dei contenuti affrontati. «I ragazzi devono vivere questa prova con tranquillità – consiglia la dirigente – perché solo così possono valorizzare al massimo il loro percorso e la loro maturità».

Curricula e voto finale

Sempre per valorizzare gli studenti, nella prova orale verrà tenuto conto delle informazioni contenute nei loro curricula personali, dal quale emergono le esperienze formative vissute non solo a scuola, ma anche in altri contesti, come i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (in breve Pcto), ex alternanza scuola-lavoro, ma anche quelli che sono i particolari interessi dei ragazzi. Nel colloquio orale spazio anche alle domande di educazione civica e, se i docenti lo ritengono funzionale al buon andamento del colloquio, anche a quelle relative alle singole discipline. Ai fini del voto finale di maturità il colloquio vale 20 punti, il voto minimo per avere la sufficienza corrisponde a 12/20. Per i più meritevoli, potranno essere assegnati dei punti bonus, fino a un massimo di 5, purché vengano rispettati determinati requisiti: un credito scolastico di almeno 30 punti ed un risultato complessivo nelle prove di esame di almeno 50 punti.

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