Medicina, in arrivo più posti per i corsi in lingua inglese

Nuovo decreto. Attese ulteriori disposizioni dal ministero. Così numeri in crescita: nel complesso si passerà da 14.311 a 14.787.

Nel prossimo anno accademico i posti per i corsi di laurea in Medicina nell’anno accademico 2023/2024 non diminuiranno, ma anzi saranno «in aumento». Dopo il primo decreto – pubblicato nella giornata di venerdì – con la ripartizione dei posti provvisori per i corsi erogati in lingua italiana, è infatti in arrivo anche uno specifico decreto per i posti disponibili nei corsi di laurea erogati in lingua inglese, con numeri ancora in crescita rispetto all’anno precedente. È quanto spiega il ministero dell’Università e della Ricerca: «I decreti con i totali dei numeri provvisori per le due annualità accademiche, la 2022/2023 e la 2023/2024, non sono tra loro confrontabili», premette il ministero.

Questa differenza sarebbe legata anche al fatto che lo scorso anno era ancora in vigore il «concorsone» classico, mentre per il 2023/2024 l’accesso sarà regolato con la nuova modalità del Tolc (acronimo di Test on line Cisia): anche alla luce di questo passaggio, per alcuni atenei si sta ancora definendo la programmazione dei posti disponibili. Nel primo decreto relativo ai posti nei soli corsi di laurea erogati in lingua italiana, chiarisce il ministero, «non sono ancora conteggiati i posti provvisori disponibili per i corsi in lingua inglese che saranno resi noti con successivo provvedimento».

I numeri forniti ieri dal ministero indicano che «per l’anno accademico 2023-2024 i posti totali provvisori previsti sono 14.787. Erano 14.311 nel precedente anno accademico, il 2022-2023. Andando più nel dettaglio, per l’anno accademico 2022-2023 i posti provvisori totali sono stati 13.700 per i candidati dei Paesi Ue e 611 per i candidati dei Paesi non Ue residenti all’estero. Per un totale, appunto, di 14.311 posti. Per l’anno accademico 2023-2024 dei 14.787 posti provvisori totali, 14.211 sono riservati ai candidati dei Paesi Ue e 576 ai candidati extra UE residenti all’estero». Il tema della formazione dei nuovi medici resta centrale, in un periodo in cui si fanno i conti con le carenze di camici bianchi. Chi si iscriverà a medicina nell’anno accademico 2023/2024, naturalmente, non entrerà effettivamente in servizio prima di 9-11 anni (vanno calcolati i sei anni del corso di laurea più gli ulteriori anni di specializzazione). Dopo i primi decreti con i posti provvisori, «i posti definitivi saranno determinati nell’ambito dell’accordo che sarà assunto» dalla Conferenza Stato-Regioni.

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