Medicinale salvavita introvabile: «Facciamo rete per aiutare i malati»

IL CASO. A base di enzimi, inserito tra i farmaci carenti. Petrosillo (Federfarma): creata chat informativa. De Amici (Ordine): si trova sui mercati più ricchi, danno per chi sta male.

C’è un farmaco salvavita che da alcuni giorni è quasi introvabile in tutta Italia. In Lombardia, in particolare, Bergamasca compresa, pare sia ormai una rarità. Ma è disponibile senza alcun problema in Svizzera, dove però costa il triplo. Luisa e Carlo, marito e moglie di Milano, hanno setacciato in lungo e in largo molte farmacie di Lombardia e Liguria alla ricerca del Creon 10000, prodotto inserito nel lungo elenco di medicinali carenti stilato dall’Aifa, l’Agenzia italiana del Farmaco, e dopo aver verificato che era esaurito pressoché ovunque, a causa di elevata richiesta, distribuzione contingentata e problemi di produzione, hanno deciso di andare a Chiasso, nel Cantone Ticino, dove hanno potuto acquistarlo pagando però tre volte tanto il prezzo applicato in Italia. Una storia, questa, che ha acceso i riflettori sulla difficoltà di reperire diversi farmaci. La lista aggiornata costantemente dall’Aifa racchiude oltre tremila medicinali carenti, che sono introvabili praticamente in tutta Italia, causando diversi disagi anche ai bergamaschi, specialmente ai soggetti più fragili.

«Rete a servizio dei clienti»

«Sono due i meccanismi per i quali un farmaco non è disponibile – spiega Giovanni Petrosillo, titolare di una farmacia a Lurano e presidente di Federfarma Sunifar –. Il primo è la carenza, legata a dei problemi del produttore: si tratta del fenomeno più comune, che si ripercuote in maniera uniforme su scala nazionale. Il secondo invece è l’indisponibilità, normalmente transitoria e circoscritta territorialmente, dovuta alla filiera, ovvero ai problemi con i grossisti o con la consegna. Bergamo, come tutta Italia, sta vivendo una situazione pesante a causa della mancanza di molti farmaci, tra cui alcuni ad uso pediatrico, come gli antibiotici a base di amoxicillina + acido clavulanico o gli sciroppi a base di cefaclor e cefixima. Se non riusciamo a ordinare un medicinale proviamo a sostituirlo con l’equivalente, ma fatichiamo parecchio perché spesso manca proprio il principio attivo. Per far fronte a questi problemi noi farmacisti bergamaschi stiamo facendo rete a servizio dei clienti. Abbiamo una chat di categoria dove comunichiamo, chiedendoci chi ha un determinato medicinale, in modo da indirizzare le persone a quella farmacia».

Il farmaco salvavita introvabile

Succede anche per il Creon 10000, un salvavita a base di enzimi pancreatici: «Un prodotto che ci sta arrivando a singhiozzo, ma nelle farmacie bergamasche qualcosa è ancora disponibile, pertanto invito chi ne avesse bisogno a non scoraggiarsi e fare un giro di chiamate – ha spiegato Ernesto De Amici, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Bergamo –. Anche se il Creon è un medicinale di nicchia, il disagio per i fruitori è notevole. Nella mia farmacia di Dalmine ci sono 2 clienti fissi che me lo chiedono e a cui, per ora, sono sempre riuscito a fornire il farmaco. In questo momento di difficoltà è fondamentale che noi farmacisti facciamo rete, scambiandoci informazioni sulle scorte. La mancanza di medicinali è dovuta al mercato, che non ha pietà delle persone fragili. Quando la produzione è contingentata, il farmaco viene destinato ai mercati più ricchi, come la Svizzera, dove ci sono maggiori margini di guadagno rispetto all’Italia, generando danni a chi sta male».

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