Minacce sul web durante l’emergenza pandemica a Franco Locatelli: 5 indagati

L’inchiesta. Il professore preso di mira attraverso il web durante l’emergenza Covid e la campagna vaccinale. Su mandato dei pm di Roma i carabinieri sequestrano smartphone e pc a Torino, Faenza, L’Aquila, Parma e Taranto.

Minacce di morte, insulti pesanti e ripetuti, mail minatorie. Ora arriva la risposta della magistratura e delle forze dell’ordine: ci sono cinque indagati per le intimidazioni rivolte a Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e già coordinatore del Comitato tecnico-scientifico per l’emergenza Covid. Dopo mesi di indagini la procura di Roma ha chiuso il cerchio, individuando complessivamente 13 account mittenti delle mail che nei mesi scorsi sono state inviate a Locatelli. Cinque di queste persone, in particolare, residenti tra le province di Torino, Faenza, L’Aquila, Parma e Taranto, sono ora indagate e devono rispondere delle minacce di morte di cui sono sospettati di essere gli autori: i carabinieri, su delega della procura di Roma, ieri hanno effettuato una serie di perquisizioni nelle loro abitazioni sequestrando tra l’altro smartphone e computer; i dispositivi elettronici passeranno ora al vaglio degli esperti della Sezione indagini telematiche del Nucleo investigativo dei carabinieri di Roma, per analizzarne nel dettaglio il contenuto.

Rintracciati i 13 account da cui partivano le mail minatorie

L’inchiesta

Le indagini traggono origine da un numero importante di minacce – un vero e proprio «mail bombing» – rivolte a Locatelli dal mese di febbraio, in concomitanza con alcune delle ultime disposizioni anti-Covid e in tema di campagna vaccinale per contenere la diffusione del virus. Il lavoro investigativo dei carabinieri e della procura di Roma muove anche nella direzione di comprendere se queste persone abbiano agito in maniera isolata o se invece vi sia una comune appartenenza ad alcune frange estremiste più organizzate; si monitorano anche i diversi ambienti del web, dai social ai canali Telegram, dove in concomitanza alla pandemia si è cristallizzata una rete antagonista «no vax» (oltre che «no Green pass») capace di fomentare minacce e intimidazioni e di veicolare fake news. Gli ulteriori accertamenti sui dispositivi elettronici sequestrati dai militari dell’Arma potrebbero eventualmente ampliare il numero degli indagati, qualora dai riscontri investigativi emergessero nuovi elementi.

In campo la Sezione indagini telematiche del Nucleo investigativo

I precedenti

Locatelli, 62 anni, bergamasco di Costa Volpino, direttore del Dipartimento di Onco-Ematologia e Terapia genica dell’ospedale «Bambino Gesù» di Roma, è l’ennesima vittima di uno stillicidio di intimidazioni che in questi anni di pandemia hanno colpito rappresentanti delle istituzioni e professionisti impegnati nella lotta al virus. Nel mirino sono finiti a più riprese il ministro della Salute Roberto Speranza, gli Ordini dei medici (sia a livello nazionale sia a livello locale) e delle altre professioni sanitarie, infettivologi e virologi esposti mediaticamente come Matteo Bassetti e Fabrizio Pregliasco, operatori di diversi ospedali italiani (anche bergamaschi).

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