Mini hub nelle farmacie per le vaccinazioni: otto in tutta la provincia

Intesa tra Ats, sindaci e farmacisti per rendere capillare la somministrazione delle terze dosi. Un primo polo in Valle Seriana.

Il modello non è poi così dissimile da quello che tradizionalmente si metteva in piedi per l’antinfluenzale, quando – in tempi di pre-Covid – questa era la vaccinazione più «massiva». Cambiano ora gli attori, il farmaco e il target, oltre ai numeri, ma il principio è il medesimo: rendere capillare la vaccinazione, soprattutto nei contesti più lontani dai grandi centri. Per le terze dosi scenderanno in campo anche i «mini hub» organizzati da Ats, Consiglio di rappresentanza dei sindaci, Federfarma e Ordine dei farmacist i . Le parti hanno sottoscritto nei giorni scorsi una lettera d’intenti che ne traccia le linee generali, che verranno poi concretamente declinate nei contesti territoriali individuati. Potrebbero essere così creati 7-8 poli in tutta la provincia, in ipotesi prediligendo le valli, che andranno a pieno regime verosimilmente dalla seconda metà di dicembre. Un primo mini hub potrebbe però già sorgere dalla metà della prossima settimana nella media Val Seriana.

La lettera d’intenti, firmata mercoledì, parte dal rialzo dei contagi e dal «bisogno di adottare soluzioni che permettano la massima agevolazione di accesso dei cittadini alla somministrazione della dose booster». Le parti hanno così «deciso di promuovere la costituzione di mini hub gestiti direttamente dalle farmacie che si renderanno disponibili a effettuare direttamente la vaccinazione». Attraverso Federfarma, si legge nel documento, verranno raccolte le adesioni delle farmacie disponibili, mentre il Consiglio di rappresentanza dei sindaci promuoverà il progetto sensibilizzando gli amministratori locali; Ats coordinerà l’attivazione, con particolare attenzione per quei territori più distanti dagli hub «tradizionali». Federfarma, d’intesa con l’Ordine dei farmacisti, si impegnerà inoltre a diffondere i contenuti e le modalità di adesione tra le farmacie. I farmacisti hanno seguito nei mesi scorsi degli specifici corsi di formazione per poter gestire anche la vaccinazione contro il Covid.

«L’obiettivo è ampliare i punti vaccinali e utilizzare questi nuovi spazi, individuati dai Comuni, per impiegare anche quei farmacisti già formati per la vaccinazione ma che lavorano in strutture non adatte – spiega Giovanni Petrosillo, presidente di Federfarma Bergamo –. Le farmacie saranno capofila nell’ordinazione e nella preparazione dei vaccini». «L’aspetto innovativo – rileva Ernesto De Amici, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Bergamo – è che questo progetto permetterà anche alle farmacie piccole, ma che hanno voglia di impegnarsi, di gestire un mini-centro vaccinale intercomunale che permetta di somministrare le terze dosi anche nei luoghi più disagiati».

Di «accordo in via di definizione» parla Massimo Giupponi, direttore generale dell’Ats di Bergamo. Si tratta di un «protocollo leggero – spiega Marcella Messina, presidente del Consiglio di rappresentanza dei sindaci di Bergamo – che si declina in un indirizzo di collaborazione tra più soggetti, e che lascia spazio ai rapporti territoriali attraverso cui costituire questi mini hub, secondo un modello simile a quello delle vaccinazioni antinfluenzali».

Le farmacie, intanto, proseguono anche l’attività delle terze dosi già iniziata nelle scorse settimane, con un elenco in continuo ampliamento (la «mappa» è disponibile tramite il sito www.farmacia-aperta.eu e la app di FederFarma) e un numero importante di richieste da parte dei cittadini: secondo gli ultimi dati, aggiornati dalla Regione ieri, nelle farmacie della provincia di Bergamo sono state finora inoculate 1.126 dosi booster, per un totale di 27.497 in tutta la Lombardia.

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