Nel futuro della Gamec spunta l’ipotesi Accademia di Belle Arti

Il risiko. La scuola potrebbe trasferirsi negli spazi che verranno liberati entro il 2025. La soluzione tra le più papabili. Il Comune: ma non è la sola.

Che ne sarà della Gamec di via San Tomaso, una volta inaugurata la nuova sede nel rinnovato palazzetto dello sport? Chi occuperà gli spazi lasciati vuoti dalla Galleria d’arte moderna e contemporanea di Bergamo? L’amministrazione comunale è in cerca di soluzioni e, pur avendo al momento altre priorità, sta valutando il da farsi in un risiko di contenitori che potrebbe rafforzare la vocazione culturale dell’area in questione.

La premessa riguarda le tempistiche. Se tutto andrà come previsto, i lavori destinati a trasformare il palasport di via Pitentino in un avveniristico museo inizieranno entro il prossimo luglio per finire non oltre i primi mesi del 2026, pena la perdita dei 6 milioni di euro provenienti dal Pnrr. Il trasloco della Gamec potrebbe avvenire entro il 2025, sempre che i lavori non vadano per le lunghe. Il progetto della nuova galleria ha già subito una modifica in relazione alla roggia che corre sotto il palazzetto. Va fatto un lavoro consistente per evitare che il corso d’acqua possa creare problemi e ciò potrebbe far slittare la fine dei lavori.

Detto questo, nel futuro dell’ex monastero delle Dimesse e delle Servite, trasformato in spazio museale più di trent’anni fa dall’architetto Vittorio Gregotti, ci potrebbe essere il trasferimento dell’Accademia Carrara di Belle Arti, cui servono nuove aule e laboratori. Una delle soluzioni ritenute più papabili, sebbene da Palazzo Frizzoni facciano sapere che anche altre ipotesi saranno prese in esame e che il tema non è ancora stato affrontato nelle sedi appropriate. La Galleria d’arte Moderna e Contemporanea di Bergamo è stata inaugurata nel 1991: 1.500 metri quadri di superficie espositiva, uffici, depositi (in parte in uso anche all’Accademia Carrara) e un ampio cortile interno. Interamente di proprietà del Comune di Bergamo.

Certo qualunque sia il destino dell’immobile, gli spazi andranno ridisegnati, secondo le esigenze dei nuovi inquilini. Se l’Accademia di Belle Arti dovesse trasferirsi dalla sede attuale nell’ex monastero di là dalla strada, l’edificio retrostante la pinacoteca potrebbe diventare appannaggio della Carrara, che dopo l’intervento di ammodernamento ha concentrato tutte le sue attività in un’unica sede, anche per ragioni di ottimizzazione dei costi, ma non disdegnerebbe nuovi spazi. Un’altra soluzione, ma appare poco praticabile, riguarda il trasferimento nell’area del Conservatorio, che insieme all’Accademia di Belle arti Carrara ha dato vita al Politecnico delle Arti. Da valutare, in alternativa, un frazionamento dell’attuale sede della Gamec - ammesso che sia fattibile - con la messa a reddito di una parte del complesso. Tutte ipotesi sulla carta.

Chi non sembra, invece, interessata all’edificio di via San Tomaso è l’Università di Bergamo, che nel quartiere ha già una questione da risolvere, quella del campus alla Montelungo. Il rettore Sergio Cavalieri fa sapere che gli spazi della Gamec non sono stati presi in considerazione. I fronti aperti sono altri, e non riguardano l’ex monastero.

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