Numero antiviolenza donne, da Bergamo (quasi) una chiamata al giorno

Il report. Secondo l’Istat al 1522 nel primo trimestre 2022 sono arrivate 68 richieste dalla nostra provincia. Modora: «Anche ai nostri centri sempre più domande d’aiuto».

Una chiamata arriva quasi tutti i giorni. Perché il fenomeno, purtroppo, è uno stillicidio quotidiano. La violenza sulle donne non conosce soste, e la conferma è incastonata in altri dati: dalla Bergamasca partono in media circa 5 telefonate alla settimana verso il 1522, il numero di pubblica utilità antiviolenza e antistalking, istituito dalla Presidenza del Consiglio per sostenere e aiutare le vittime. Senza considerare, ovviamente, le ben più numerose chiamate che giungono ai centri antiviolenza diffusi capillarmente sul territorio.

L’Istat ha recentemente diffuso i dati sul 1522: nel primo trimestre del 2022 in Bergamasca si sono contate appunto 68 chiamate. La tendenza è di lieve calo rispetto al primo trimestre 2021 (77 chiamate) e in linea con lo stesso periodo del 2020 (sempre 68 chiamate), mentre nell’ultimo trimestre del 2021 si era arrivati a 106 richieste d’aiuto: un dato pesante, che ha chiuso un anno che ha visto complessivamente 333 richieste d’aiuto al 1522 dalla provincia di Bergamo.

Anche l’estate ha segnalato forti criticità. Nei centri antiviolenza, la presa in carico delle vittime è continua. «Le richiesta d’aiuto sono costanti e numerose – rileva Sara Modora, coordinatrice dei Centri antiviolenza di Associazione aiuto donna-Uscire dalla violenza, che opera con centri tra Bergamo, Seriate, Dalmine e Terno d’Isola -. È decisiva la capacità di lettura: è fondamentale comprendere la pericolosità dei diversi contesti, per agire in tempo applicando azioni di correzione e protezione».

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