Omicron 2 dilagante, ma ricoveri crollati rispetto a un anno fa: i dati

Il confronto L’incidenza odierna nettamente superiore. Rianimazioni lombarde, 47 i pazienti: 12 mesi fa 836. Buzzetti: «Effetto vaccini e variante meno violenta».

Non se ne va, questo virus. Anzi continua a crescere, con valori importanti, descrivendo però anche una tendenza di «ciclicità». Perché il Covid è esploso in tutta la sua forza per la prima volta a marzo 2020, poi a marzo 2021 ha mostrato il picco della terza ondata, e ora – sul finire di marzo 2022 – innesca una sorta di quinta ondata. Che è però in qualche modo inedita, e sicuramente non comparabile col passato. Se la prima ondata resta senza paragoni, il confronto più plausibile si può comunque abbozzare appunto rispetto a un anno fa: ne esce uno scenario di contagi ben più alti, quasi doppi, per via della diffusività senza precedenti di Omicron 2, ma di un carico sanitario decisamente più basso, ridotto a un decimo grazie al vaccino e alla minor patogenicità del virus attuale.

Un anno fa

L’analisi parte da una premessa: un anno fa in questi stessi giorni l’ondata era al picco e oggi l’onda si sta ancora «gonfiando», anche se i dati marcano già ugualmente una differenza nitida. Il 23 marzo 2021 l’incidenza lombarda era di 303 nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti e ieri, un anno dopo, si attestava invece a quota 550 nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti: la circolazione virale è cioè dell’81,5% più alta, quasi doppia. Ma un anno fa nelle terapie intensive della Lombardia i pazienti erano 836, ora sono invece appena 47 (-94,4%); nei reparti ordinari si contavano invece 7.165 ricoverati, oggi sono invece «solo» 940 (-86,9%). In sostanza l’ospedalizzazione è appena un decimo rispetto a un anno fa, nonostante i contagiati siano molti di più.

«Grazie alla vaccinazione e poiché Omicron è meno aggressiva, il carico sul sistema sanitario è di molto inferiore, più gestibile, ed è questo ciò che più conta»

Anche la mortalità è notevolmente più bassa: un anno fa in questi stessi giorni il virus spegneva in media la vita di 85 persone al giorno in tutta la Lombardia, ora la media dell’ultima settimana si aggira sulle 19 vittime quotidiane (-77,6%). «I contagi stanno crescendo ancora, e per fare un confronto più solido è necessario aspettare il picco di quest’ondata – premette Roberto Buzzetti, già direttore dell’Ufficio epidemiologico dell’Asl di Bergamo e autore da inizio pandemia di un report sull’andamento degli indicatori -. Ma sicuramente lo scenario è diverso: grazie alla vaccinazione e poiché Omicron è meno aggressiva, il carico sul sistema sanitario è di molto inferiore, più gestibile, ed è questo ciò che più conta».

«La risalita dei contagi è comune a tutta Italia: solo 5 province su 107 hanno un’incidenza in calo, tutte le altre invece crescono»

Il bollettino di ieri ha consegnato 576 nuove infezioni in provincia di Bergamo, con l’incidenza a quota 303 nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti (è sempre tra le tre più basse d’Italia). Nell’intera Lombardia invece i nuovi casi sono stati 9.206 a fronte di 75.693 tamponi, col tasso di positività risalito al 12,16%. «La risalita dei contagi è comune a tutta Italia: solo 5 province su 107 hanno un’incidenza in calo, tutte le altre invece crescono – aggiunge l’epidemiologo Buzzetti -. La nuova sottovariante di Omicron sembra avere una capacità di contagio senza precedenti. Anche se emerge un primo cenno minimo di decelerazione nella velocità dei nuovi casi».

Il fronte degli ospedali

Continua a crescere, seppur su numeri sotto controllo, la pressione ospedaliera. La Lombardia sfiora ora i mille pazienti complessivi, asticella sotto cui staziona dal 4 marzo: ora sono 47 i ricoverati nelle terapie intensive lombarde (+2) e 940 quelli nei reparti ordinari (+6). Al «Papa Giovanni» si riduce il carico, ora sono 41 i pazienti ordinari (erano 45 a inizio settimana) e 7 quelli in Terapia intensiva (senza variazioni). Lieve incremento all’Asst Bergamo Est, dove sono in cura 29 pazienti (+4): 8 a Seriate (un paziente con sintomatologia Covid in Terapia intensiva e 7 «incidentalomi» nell’area acuti), 14 acuti ad Alzano, 7 sub-acuti a Lovere. I precedenti aggiornamenti indicavano pazienti anche presso il Policlinico San Marco (18 sub-acuti), Humanitas Gavazzeni (12) e Asst Bergamo Ovest (poche unità). Dei 15 decessi causati dal Covid ieri in tutta la Lombardia, 2 vittime sono state segnalate in provincia di Bergamo.

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