Over 50, scatta la stretta sul Green pass rafforzato: in quindicimila sono senza

Da martedì 15 febbraio sul posto di lavoro entra in vigore l’obbligo della certificazione che si ottiene con la vaccinazione o la guarigione.

Dall’annuncio all’attuazione, in mezzo è trascorso quasi un mese e mezzo. Da martedì 15 febbraioi si tirano le somme: entra in vigore l’obbligo di Green pass rafforzato per i lavoratori con più di cinquant’anni d’età .

Per gli over 50, in sostanza, il tampone non basterà più: occorrerà essere in possesso della certificazione verde che si ottiene o tramite la vaccinazione o tramite una recente guarigione dal Covid. Quanti sono i bergamaschi non in regola? Un dato preciso non c’è ma, una stima più o meno attendibile la si può ricavare: sono circa 15mila le persone a rischio. Tra l’altro, è importante tenere bene a mente le date, perché il Green pass da vaccinazione si attiva dal 15° giorno successivo alla prima dose: così, al debutto di quest’oggi sarà in regola solo chi si è inoculato entro la fine di gennaio (via via chi si è vaccinato dopo sarà in regola dal 15° giorno successivo alla prima iniezione).

I dati più attendibili, allora, si ricavano da un report dell’assessorato regionale al Welfare fornito il 30 gennaio. A quella data erano complessivamente 38.044 gli over 50 bergamaschi non vaccinati, ma ovviamente occorre considerare solo i lavoratori. Tra i 50 e i 59 anni si contavano 17.201 bergamaschi non vaccinati, e poi altri 11.687 nella fascia 60-69 anni; verosimilmente, i lavoratori non vaccinati in queste due «decadi» potrebbero essere all’incirca 20mila. Va poi aggiunta una quota indefinita, ma piuttosto esigua, di lavoratori over 50 che hanno ricevuto la prima e la seconda dose ma non hanno poi aderito (o non hanno ancora aderito) alla terza dose: senza «booster» il Green pass scade dopo sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario, dunque trascorso quest’intervallo il loro Green pass «decade».

C’è però da fare una sottrazione, perché è in possesso del Green pass rafforzato anche chi è guarito dal Covid negli ultimi sei mesi : considerando che solo da dicembre a oggi in Bergamasca si sono contati quasi 120mila positivi, benché soprattutto tra i giovani e giovanissimi, è facile immaginare che ci sia una quota discreta di over 50 non vaccinati ma appunto guariti da poco, e dunque in possesso del Green pass rafforzato. Messe insieme tutte queste cifre, potrebbero essere comunque all’incirca 15mila i lavoratori bergamaschi ultracinquantenni privi del «lasciapassare», perciò potenzialmente a casa dal lavoro da quest’oggi. I primi giorni saranno appunto di relativo assestamento, per esempio per chi si è vaccinato tra il 1° febbraio e ieri: cioè prima dell’introduzione dell’obbligo, ma non con sufficiente anticipo da avere già il Green pass. I numeri paiono contenuti, perché incrociando altri report emerge che tra il 30 gennaio e il 6 febbraio si sono vaccinati all’incirca 450 bergamaschi tra i 50 e i 69 anni.

Controlli e sanzioni

Alle aziende è affidato il controllo, secondo modalità simili a quelle in vigore dal 15 ottobre (quando è partito l’obbligo di Green pass base). Il lavoratore che comunicherà di essere privo di Green pass rafforzato verrà considerato assente ingiustificato, ma «senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro», specificava il decreto. Fino a quando? Sino a quando non ottiene il Green pass o comunque entro il 15 giugno, la data al momento prevista come termine per quest’obbligo. Per tutto questo periodo di assenza, «non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento».

Per chi invece fa il furbo, sono previste sanzioni significative. Se si viene colti sul luogo di lavoro senza la certificazione, scatta una multa tra i 600 e i 1.500 euro, e «restano ferme le conseguenze disciplinari secondo i rispettivi ordinamenti di settore»; se la violazione si ripete, la sanzione raddoppia . L’omissione di controllo da parte degli addetti, invece, comporta il rischio di una sanzione tra i 400 e i 1.000 euro. Gli over 50, tra l’altro, sono già tenuti all’obbligo di vaccinazione a partire dal 1° febbraio, con una sanzione di 100 euro per chi non adempie; l’obbligo di vaccinazione, tuttavia, precisava il decreto, «non sussiste in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale o dal medico vaccinatore, nel rispetto delle circolari del ministero della Salute in materia di esenzione dalla vaccinazione anti Sars-CoV-2; in tali casi la vaccinazione può essere omessa o differita. L’avvenuta immunizzazione a seguito di malattia naturale, comprovata dalla notifica effettuata dal medico curante, determina il differimento della vaccinazione».

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