Per il Papa l’abbraccio di centomila bambini: «Un’esplosione di gioia»

La Giornata mondiale . Presenti a Roma anche un centinaio di bergamaschi. Dalla nostra provincia la «Croce della gioia» progettata da Mimmo Paladino.

Oltre 100mila bambini da tutto il mondo hanno invaso Roma, nella giornata di sabato 25 maggio, portando un’ondata di entusiasmo per festeggiare la prima Giornata Mondiale dei Bambini voluta da Papa Francesco. Colori, sorrisi, speranza e tanta gioia sono stati gli ingredienti di un evento senza precedenti, con l’obiettivo di rimettere al centro l’infanzia per permettere all’umanità di ripartire dalla capacità dei bambini di sognare, dalla loro semplicità e voglia di futuro.

Delegazioni provenienti da 101 nazioni si sono riunite all’interno dello stadio Olimpico, convertendolo per l’occasione in un microcosmo di fratellanza. «Cari bambini, ci siamo! Ci siamo radunati qui, allo stadio Olimpico, per dare un calcio d’inizio a un movimento per costruire un mondo di pace - ha detto il Santo Padre - in voi tutto parla di vita e di futuro, e la Chiesa, che è madre, vi accompagna con tenerezza e speranza. Lo scorso 7 novembre ho avuto la gioia di accogliere in Vaticano alcune migliaia di bambini da varie parti del mondo; avete portato un’ondata di gioia e mi avete manifestato le vostre domande sul futuro. Quell’incontro ha lasciato un’impronta nel mio cuore e ho capito che quella conversazione con voi doveva continuare e allargarsi a tanti altri bambini e ragazzi. È per questo che oggi siamo qui».

Durante l’evento si sono alternati momenti musicali, sportivi, di gioco e di riflessione, in particolare grazie alle risposte del Santo Padre alle domande poste dai bambini presenti. L’evento, organizzato dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione e coordinato da padre Enzo Fortunato, ha visto la partecipazione di un centinaio di bergamaschi che dalla nostra provincia hanno raggiunto Roma accompagnati da don Giorgio Antonioli, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale della famiglia, che ha commentato: «Questo pomeriggio è stato un’esplosione di gioia, un miracolo di speranza e di pace che giunge dai bambini. Anche i più piccoli nel gruppo hanno seguito con attenzione ed entusiasmo l’intero evento, grazie alla capacità dell’organizzazione di variegare ed alternare riflessione, gioco e preghiera». «Abbiamo vissuto l’evento direttamente dalla superfice del campo, la bellezza è stata percepire l’emozione negli sguardi dei ragazzi ed il loro divertimento durante la giornata», ha aggiunto don Marco Gibellini, parroco di Berzo San Fermo, Grone e Sant’Antonio. «L’ingresso nello stadio colmo di bambini è stato commovente, inoltre vedere per la prima volta Papa Francesco da vicino è stata un’emozione indescrivibile», ha detto Maria Molinaro, responsabile dell’oratorio di Montello. Il Minicoro Monterosso ha, invece, rappresentato la nostra città tra i cori della galassia dell’Antoniano cantando l’inno scritto per l’occasione da monsignor Marco Frisina, «Siamo noi». «È stata un’emozione incredibile, l’esperienza del cantare in coro è di per sé un piccolo nucleo che ripropone ciò che è la fraternità tra i popoli: si respira allo stesso ritmo con tanti cuori che battono all’unisono», ha commentato la direttrice Silvana Conversano. Inoltre, anche la «Croce della gioia», simbolo dell’evento, progettata da Mimmo Paladino, è «made in Bergamo»: la struttura metallica è stata prodotta dalla Cosmet di Clusone, la Imberti Sabbiature di Morengo ha realizzato impallinatura, zincatura e verniciatura di croce e basamento e lo Studio di Lino Reduzzi a Castel Rozzone ha coordinato le fasi di realizzazione dell’opera collaborando con Mimmo Paladino nella realizzazione dei pannelli dipinti.

Papa Francesco ha invitato alla preghiera e al ricordo di tutti i piccoli in situazioni di guerra, auspicando un futuro dove gli occhi di nessun bambino debbano mai più testimoniare tali orrori, ma solo riempirsi della meraviglia di cui sono naturali portatori. Una giornata che ha ricordato come ascoltare i più piccoli sia indispensabile per ricordarci le verità essenziali dell’infanzia tra cui la gioia delle piccole cose, la facilità del perdono, di un abbraccio e l’accettazione delle differenze come ricchezza. Apprendere di nuovo dai bambini questi valori universali riaccende per l’umanità la speranza di un futuro di pace che possa far tornare gli uomini a meravigliarsi di fronte alla bellezza del quotidiano.

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