Piscine Italcementi, l’ultima bracciata: «Ora si rispettino i tempi»

SANTA LUCIA. Da domenica primo giugno impianto chiuso per i lavori, che dureranno due anni. Il dispiacere dei frequentatori: «Qui non solo sport, ma tanta aggregazione».

«Il mondo del nuoto a Bergamo con l’Italcementi è cambiato. C’è un mondo prima e un mondo dopo l’Italcementi» dice Edoardo Scaburri, 73 anni e «veterano» dell’impianto sportivo di via Statuto, dove è stato atleta, allenatore di pallanuoto nella vecchia squadra della Rari Nantes e poi presidente della pallanuoto sotto la Bergamo Nuoto. C’è un prima e un dopo le piscine dice, e probabilmente ci sarà anche un «in mezzo». Un tempo sospeso, di circa 2 anni a partire da domenica primo giugno, durante il quale lo storico impianto sarà chiuso all’utenza per la grande ristrutturazione. E così sabato 31 maggio, nell’ultimo giorno d’apertura, in tanti hanno deciso di approfittarne per venire a tirare le ultime bracciate non senza emozioni: tristezza, sì, ma anche speranza per una pronta ed efficiente riqualificazione dell’impianto.

Ma intanto resta un vuoto, con la città che perde il suo unico impianto natatorio pubblico. Un’assenza pesante - per quanto in parte colmata dalle convenzioni stipulate dal Comune con le piscine di Seriate e Stezzano, e dalla messa a disposizione delle piscine dell’Accademia della Guardia di Finanza e del Seminario di Città Alta (quest’ultima dal 6 settembre) - non solo per gli agonisti, ma pure per tutti i cittadini che alle piscine sono cresciuti e a cui sono legati da ricordi affezionati. «Il ricordo più bello che ho è quando dopo tanti anni sono riuscita a fare lo stile libero. Prima non mi veniva, non riuscivo ad alternare le braccia. Ora lo so fare ed è il mio stile preferito» racconta la piccola Alice, che insieme alla sorellina Giada ha iniziato la sua avventura con il nuoto a partire dal corso baby, accompagnate dal papà Danilo Matera. «Ci piace venire all’Italcementi e ci siamo affezionati» aggiunge papà Danilo, che in mancanza della struttura non rinuncerà comunque a far fare nuoto alle figlie. «Non abbiamo ancora deciso dove portarle ma sicuramente continueranno. Il nuoto per loro è fondamentale».

Italcementi, una «casa» per grandi e piccoli

La soddisfazione più grande è quella di apprendere, di scoprire sé stessi e il proprio corpo, superare i propri limiti. È stato così per Alice, e lo stesso per Silvio Vismara, cresciuto in città e oggi papà di Lorenzo, 2 anni e mezzo e pronto a iniziare la lezione in acqua. «Ho imparato qui a nuotare, venivo in piscina con le scuole elementari di Monterosso, e poi ogni mercoledì e venerdì con il Cre fin quando, crescendo, ho fatto qui il corso di sub» dice Silvio, che seppur dispiaciuto per la chiusura non ha dubbi: «È un impianto che ha bisogno di interventi».

Sono tanti i genitori che, in occasione dell’ultimo giorno d’apertura, hanno portato i bimbi in vasca, come Stefano Marziali. «È il terzo anno che veniamo qui. Per i primi due ho accompagnato le mie figlie, poi l’ultimo anno l’ho fatto anch’io in vasca. Ero stufo di stare a guardare» commenta Stefano, per il quale oltre alla comodità, essendo residente a Bergamo, l’aspetto che più mancherà dell’Italcementi è la condivisione. «Era uno spazio di socializzazione. I bambini avevano creato un loro giro di amicizie, e lo stesso è successo tra noi genitori. In altri spazi timbri il cartellino, l’Italcementi invece ha una forte capacità aggregativa» sottolinea. Anche Paolo Fasani da 6 mesi porta la figlia, Sveva, di 2 anni e mezzo, al corso di nuoto, ma da residente a Bergamo è un frequentatore di lunga data dell’Italcementi. «Ricordo soprattutto, da ragazzino, i sabati pomeriggio a fare il bagno nella parte esterna per rinfrescarsi dall’arsura - spiega Paolo -. Abbiamo saputo della chiusura e ci dispiace, anche perché ora la città è scoperta. Per noi che abitiamo in via Locatelli era comoda, e due anni senza non sono pochi. Ora pensiamo di andare a Seriate per dare alle bimbe continuità. Ma siamo un po’ perplessi - prosegue Paolo -, ci chiediamo se i tempi verranno rispettati. Per il resto - chiosa - all’Italcementi è tutto bellissimo».

«Tanta nostalgia, un po’ di cuore è rimasto qui»

Ma a rimpiangere già le piscine è anche chi a Bergamo non ci è nato ma ne è diventato cittadino. Margherita Cuciniello vive in città da 10 anni con marito e figli. «Mi dispiace molto che termini l’attività, mi sono trovata bene. Ma non penso porteremo i bambini altrove, per noi è scomodo. Per questo speriamo riaprano presto», afferma. C’è «nostalgia, tanta nostalgia» ribadisce Gerardo Ferrari, responsabile della sezione master di nuoto del Cus Bergamo, insieme ai colleghi Monica Carminati ed Edoardo Scaburri, che ieri hanno completato i loro ultimi 3.500 metri in vasca in via Statuto. «Siamo nati con l’Italcementi, abbiamo iniziato a nuotare qui da bambini 60 anni fa. Troppi ricordi, gioie, amori e anche fidanzamenti. Un pezzo di cuore per noi è rimasto qui. Piscine così non ce ne sono, anche per il contesto, ai piedi di Città Alta. L’Italcementi - concludono - è unica».

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