Piscine Italcementi, tramonta il restyling. E intanto i costi vanno alle stelle

Il punto. Il privato che si era fatto avanti non ha presentato le garanzie previste dal codice degli appalti. Per luce e riscaldamento aumenti del 58%.

Tramonta l’ipotesi di restyling delle Piscine Italcementi. È passato più di un anno da quando un privato aveva bussato alle porte di Bergamo Infrastrutture portando una proposta di ristrutturazione dell’impianto natatorio, datato 1964. Ma dopo mesi di interlocuzioni, la società partecipata del Comune di Bergamo ha dovuto fermare l’iter, perché mancavano le garanzie per procedere con la messa a gara del project financing.

Resta quindi ancora lontano un progetto concreto di rilancio della struttura, un’impresa non facile considerando gli alti costi di gestione di un impianto sportivo del genere. Costi che hanno subito un’impennata con il caro bollette, «del 58%» snocciola il dato il presidente di Bergamo Infrastrutture Attilio Baruffi. E messa nel cassetto la proposta di riqualificazione (la seconda, dopo quella del 2019 del gruppo piscine Castiglione) Baruffi si dice «aperto a nuove iniziative dei privati. Le valuteremo con molto interesse. Ad oggi stiamo gestendo noi la struttura, preparandoci all’estate. Non c’è ancora una data precisa, ma come da tradizione, dovremmo aprire gli spazi esterni nella prima settima di giugno. Siamo fiduciosi, la scorsa stagione è andata molto bene». A fermare l’iter del project financing, si diceva, un requisito previsto dal codice degli appalti: «Il soggetto che si è fatto avanti - entra nel dettaglio il presidente - non è stato in grado di adempiere alle condizioni previste e cioè il rilascio della garanzia provvisoria (una caparra, ndr) che avrebbe dovuto versare per garantire poi la partecipazione alla gara». Lo strumento del project financing prevede infatti che, una volta presentata la proposta dal privato, la società metta in gara la stessa proposta, aprendola ai potenziali operatori interessati.

Resta quindi ancora lontano un progetto concreto di rilancio delle ormai vetuste piscine Italcementi

Intanto Bergamo Infrastrutture si trova a fare i conti con gli extra costi energetici. Un tema arcinoto quando si parla di impianti sportivi, soprattutto se «vintage», come nel caso delle Piscine Italcementi (ogni anno il Comune eroga 190mila euro solo per la manutenzione straordinaria a compensazione dell’obsolescenza dell’edificio): «La tematica dei costi – rimarca Baruffi – è monitorata da parecchi mesi, per un breve periodo abbiamo anche provato a limitare i consumi, ma la nostra piscina è frequentata da tanti soggetti deboli, come bambini e persone disabili, e abbiamo subito accantonato questa possibilità, affrontando i maggiori costi». Parliamo del 58% in più sul riscaldamento, una bolletta che è passata dai 237 mila euro del 2021 ai 374mila euro del 2022, «nonostante siamo riusciti ad ottimizzare i consumi di circa il 5% – continua Baruffi –. Il tema rincari è analogo sull’elettricità, siamo passati da 160mila euro a 264mila».

Intanto Bergamo Infrastrutture si trova a fare i conti con gli extra costi energetici

Nonostante gli aumenti, le tariffe per gli utenti delle piscine non sono mutate. Ora la società valuterà se batter cassa al suo socio, il Comune di Bergamo: «Valuteremo in base all’andamento come gestire la situazione e le criticità» dice ancora Baruffi. La stangata sulle bollette è arrivata anche sul Palazzetto dello sport, con un aumento dell’80% sul riscaldamento, da 70 a 130mila euro. «Rincuora che, almeno dalla fattura di gennaio, sembrerebbe esserci una discreta riduzione dei costi – conclude il presidente di Bergamo Infrastrutture –, dovremmo riallinearci ai costi del 2021».

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