Preparava un attentato incendiario: fermato in provincia di Bergamo un minore sostenitore Isis

L’INDAGINE. «Era pronto a passare all’azione elaborando il progetto di un attentato incendiario nella zona in cui vive». Il fermo, eseguito dalla Polizia, è stato disposto dalla Procura per i minorenni di Brescia e convalidato dal gip del Tribunale per i minorenni.

Era pronto a passare all’azione e stava elaborando il progetto di un attentato incendiario nella zona in cui vive. È quanto emerso dalle indagini che hanno portato al fermo, eseguito dalla polizia, di un minore italiano di origine straniera, residente in provincia di Bergamo, indagato per associazione con finalità di terrorismo, addestramento, apologia e istigazione a delinquere aggravate.

Il minore, secondo le indagini, giovane sostenitore dell’Isis, è stato inoltre trovato in possesso di numerosissimi contenuti riconducibili allo Stato Islamico, tra cui video di esecuzioni e manuali relativi alle armi e al confezionamento di ordigni, che diffondeva anche in rete, esortando gli altri giovani internauti a passare all’azione. Il fermo è stato disposto dalla procura per i minorenni di Brescia e convalidato dal gip del Tribunale per i minorenni il 29 maggio.

L’Intelligence in campo

«Lo scorso 26 maggio, personale della Digos di Bergamo e di Brescia e del Servizio per il Contrasto all’Estremismo e al Terrorismo Esterno della D.C.P.P., ha eseguito un fermo disposto dalla Procura della Repubblica per i Minorenni di Brescia e convalidato dal gip del Tribunale per i Minorenni il 29 maggio, nei confronti di un minore, cittadino italiano d’origine straniera, residente in provincia di Bergamo, indagato per associazione con finalità di terrorismo, addestramento, apologia ed istigazione a delinquere aggravate» riporta una nota ufficiale della Polizia di Stato.

«Il monitoraggio del giovane è iniziato a seguito del suo rapido processo di radicalizzazione violenta ed alla pubblicazione sui social di video di propaganda jihadista riconducibili all’Isis – spiegano gli inquirenti –: l’attività investigativa, svolta anche con i contribuiti del comparto Intelligence, e delle forze di polizia straniere, ha fatto emergere l’appartenenza del minore ad una rete di giovani internauti sostenitori del Daesh, presenti in diversi Paesi d’Europa e d’America, molti dei quali tratti in arresto nelle scorse settimane».

«Pronto ad agire nella zona in cui vive»

«Le indagini hanno permesso di accertare che il giovane - prosegue il comunicato ufficiale -, in esito al citato e rapido processo di radicalizzazione, era pronto a passare all’azione elaborando il progetto di un attentato incendiario nella zona in cui vive; il minore è stato inoltre trovato in possesso di numerosissimi contenuti riconducibili allo Stato Islamico, tra cui video di esecuzioni e manuali relativi alle armi ed al confezionamento di ordigni, che diffondeva anche sulla rete, esortando gli altri giovani internauti a passare all’azione. Si rappresenta che vige il principio di presunzione di innocenza e la responsabilità delle persone sottoposte ad indagine sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna».

Il plauso di Gasparri

«Complimenti alla polizia che ha fermato a Bergamo un giovane estremista islamico. Ancora una volta la prevenzione e il controllo hanno dimostrato l’efficienza delle nostre forze dell’ordine. Ma questa vicenda di Bergamo ci fa capire che il terrorismo fondamentalista è sempre pronto dietro l’angolo a minacciare la sicurezza in Italia e nel mondo. Non bisogna quindi abbassare la guardia e bisogna essere molto attenti, non solo nel controllo dei flussi migratori che va intensificato perché possono essere fonte di disordine e pericolo, ma anche tra i giovani di origine straniera, come in questo caso, che vivono in contesti a rischio» ha dichiarato il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri.

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