Prof multata in Città Alta per aver fatto da guida agli amici, archiviata la sanzione

IL VERDETTO. La docente stava illustrando le bellezze del centro storico ai membri di un’associazione lecchese. Venne sanzionata per 1.333 euro.

La vicenda della professoressa Rosita Corbetta ha fatto il giro di tutta Italia, ma ora è arrivato il lieto fine, con la Provincia di Bergamo che ha archiviato il verbale proprio in queste ore. A marzo la docente d’arte in pensione stava illustrando le bellezze del coro di Santa Maria Maggiore in Città Alta, ma non possedeva un idoneo titolo abilitante, e perciò era stata multata per esercizio abusivo della professione. E così, su segnalazione di una delle guide autorizzate della città, gli agenti della polizia locale di Bergamo avevano sanzionato Corbetta, membro del direttivo dell’Università per tutte le età di Casatenovo, mentre teneva una lezione a cielo aperto a una ventina di soci dell’associazione lecchese. «Ricevuta la multa da 1.333,33 euro, abbiamo deciso di non pagarla e fare ricorso, confidando nel buon senso, anche perché la nostra associazione di promozione sociale senza scopo di lucro non può sostenere una sanzione del genere - ha spiegato Samuele Baio, presidente dell’Università per tutte le età di Casatenovo e parte della comitiva -. Agli agenti della polizia locale abbiamo spiegato che si trattava di una lezione privata, a titolo gratuito, fatta da una volontaria ad un gruppo di amici. Mai ci saremmo immaginati di venire sanzionati».

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La decisione della Provincia

A maggio l’avvocato Fortunato Riva ha presentato ricorso al presidente della Provincia di Bergamo, Pasquale Gandolfi, e dopo aver atteso la decisione dell’ente di via Tasso, è arrivata la buona notizia. Il ricorso è stato accettato e il verbale archiviato. Nel provvedimento si legge infatti che «quella svolta dalla professoressa è attività didattica nei confronti dei soci di un’associazione che aderiscono ad un programma di educazione permanente, che non può che ricadere nella deroga all’obbligo di abilitazione, giustificata appunto dal ruolo e dalla circostanza, ben differenti da quelli in cui operano i servizi del turismo». Un lieto fine accolto con gioia dall’associazione lecchese: «Enorme soddisfazione per le motivazioni, anche perché danno chiarezza anche a tutte le associazioni di volontariato che erano in attesa degli sviluppi del nostro caso - commenta Baio -. Questo risultato ci dà lo sprone per continuare la nostra attività. Ringraziamo tutti quelli che ci hanno sostenuto in questi mesi».

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