Prof in pensione fa da guida agli amici: multa da 1.300 euro. Le associazioni: «La sanzione tutela il nostro lavoro»

IL CASO. Continua a far discutere la multa alla prof in pensione che faceva da guida agli amici senza titolo abilitante. Intervengono anche le guide bergamasche con una nota.

Stava illustrando i dettagli degli arazzi e delle tarsie del coro di Santa Maria Maggiore ma secondo la legge non poteva, perché priva di un idoneo titolo abilitante, e perciò è stata multata per esercizio abusivo della professione. La protagonista della vicenda è Rosita Corbetta, docente di storia dell’arte in pensione e membro del direttivo dell’Università per tutte le età di Casatenovo (Lecco). Nel pomeriggio del 28 marzo si trovava in piazza Duomo insieme a una ventina di soci dell’associazione lecchese, ai quali stava descrivendo le bellezze di Città Alta. Gli agenti della polizia locale si sono avvicinati alla comitiva, dopo averla monitorata per oltre un quarto d’ora, a seguito della segnalazione di una delle guide turistiche autorizzate della città di Bergamo. Appurato che la professoressa non era iscritta al registro delle guide turistiche, i vigili le hanno comminato una multa di 1.300 euro.

«Abbiamo spiegato che si trattava di una lezione privata, a titolo gratuito, per un gruppo di amici: mai ci saremmo immaginati di venire sanzionati e faremo ricorso, anche perché la nostra associazione di promozione sociale senza scopo di lucro non può sostenere una multa del genere – ha raccontato Samuele Baio, presidente dell’Università per tutte le età –. Abbiamo voluto vedere sul posto le meraviglie di Bergamo, anziché guardarle su una diapositiva. Non è la prima volta che Corbetta ci guida in giro per la Lombardia. Ed eravamo tranquilli, visto che la professoressa aveva compiuto un sopralluogo nei giorni precedenti e le era stato detto solo che non si poteva parlare all’interno della basilica».

La replica della Polizia locale

Da via Coghetti è arrivata la replica di Gabriella Messina, comandante della polizia locale di Bergamo: «Nell’anno della Capitale della Cultura abbiamo pensato di intensificare l’attività di contrasto delle guide non autorizzate, anche in sinergia con le guide regolari della nostra città, competenti e aggiornate a svolgere il compito di raccontare il patrimonio storico e artistico di Bergamo. Questo tipo di controlli assicura il rispetto della legalità a garanzia dei turisti ma anche di chi lavora nel settore e necessita di titoli abilitanti e di una lunga attività di preparazione».

L’intervento delle guide turistiche

Intanto sul fatto intervengono anche, con un comunicato congiunto, i presidenti delle associazioni «Guide turistiche Città di Bergamo», «Bergamo su&giù» e «Agiat Bergamo», che chiariscono la propria posizione sulla questione del controllo dell’abusivismo della professione.

«A seguito delle accese polemiche sui social media suscitate dalla sanzione comminata dalla Polizia locale di Bergamo ad una ex insegnante che, pare gratuitamente, stava effettuando una visita guidata a Bergamo con i membri dell’associazione a cui appartiene, desideriamo fare sentire la nostra voce di guide turistiche abilitate, che si sono sentite tutelate dall’azione della Polizia locale – spiegano –. Senza mettere in discussione la buona fede della signora sanzionata, né tantomeno le sue conoscenze della storia locale e della storia dell’arte, il suo amore per Bergamo e la sua disponibilità nei confronti dell’associazione cui appartiene, vorremmo porre alcuni elementi di riflessione per fare capire i motivi del nostro apprezzamento nei confronti dell’azione della Polizia locale.

Essere quest’anno Capitale della cultura, significa anche promuovere la cultura della legalità che, nello specifico, può tradursi nel valorizzare e proteggere la professione di guida turistica che si acquisisce tramite un esame (scritto ed orale, oltre che di conoscenza di almeno una lingua straniera). Solo l’abilitazione dovrebbe consentire di esercitare la professione, esattamente come solo la qualifica professionale consente ad un tecnico di eseguire lavori nel proprio settore e di certificare i lavori eseguiti. I professionisti hanno competenza ed esperienza, guadagnano ed hanno un inquadramento fiscale per Il corretto pagamento di imposte e tasse.

Certamente ci sono persone che, pur non avendo la qualifica professionale, hanno profonde conoscenze, grande esperienza e capacità, ma, ciononostante, non possono esercitare la professione; e tutti sappiamo che possedere la qualifica professionale non significa necessariamente essere capaci e competenti. Ma le autorità preposte hanno il compito di verificare che chi esercita una professione (di guida turistica, di ristoratore, di commerciante o di elettricista) abbia le carte in regola per farlo, a garanzia dei clienti ma anche a tutela dei professionisti che esercitano con correttezza il proprio lavoro e che devono essere difesi da una concorrenza sleale.

In quest’ottica ha scelto di muoversi la Polizia locale di Bergamo, che già mesi fa ha incontrato le associazioni di guide turistiche abilitate e guide freelance per avere tutte le informazioni necessarie per contrastare l’abusivismo e per fare in modo che i turisti che desiderano essere accompagnati in una visita guidata di Bergamo abbiano la garanzia di poter contare su professionisti seri, non su ‘ciceroni’ improvvisati».

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