Quarantene, i contatti sono la metà degli infetti: tracciamento a rischio coi «furbetti» delle vacanze

L’analisi di Ats: nella Bergamasca 757 in isolamento obbligatorio perché positivi e 375 in isolamento fiduciario perché «contatti». «Il motivo? I contatti non vengono dichiarati per permettere loro di fare le ferie».

L’isolamento estivo ai tempi del Covid non è quell’estate su una spiaggia solitaria che cantava Battiato. È invece lo spauracchio di una quarantena che guasti le ferie: in questa condizione ci sono 1.132 bergamaschi, secondo gli ultimi dati dell’Ats, di cui 757 in isolamento obbligatorio perché positivi e 375 in isolamento fiduciario perché «contatti». L’ondata estiva del virus non ha toccato certo le vette della seconda e terza ondata, i record restano le 7.137 persone in quarantena l’11 novembre e le 10.490 al 17 marzo. E se si guarda a un indicatore in particolare, quello dei contatti di caso, le cifre potrebbero essere al ribasso anche per un effetto-ferie: tra i nuovi positivi, sottoposti alle inchieste epidemiologiche di rito, c’è chi tende a «nascondere» i propri contatti per non «condannarli» a un periodo d’isolamento nel cuore dell’estate. Le persone in isolamento fiduciario sono ora infatti circa la metà rispetto ai positivi, mentre nei picchi precedenti il rapporto era spesso «paritario»: l’11 novembre, appunto, gli isolamenti obbligatori erano 3.533 e quelli fiduciari 3.604; il 17 marzo si contavano 4.990 isolamenti fiduciari a fronte di 5.550 obbligatori. Se in quel periodo il fattore-scuola moltiplicava i contatti, l’estate dovrebbe però essere controbilanciata dalla maggior socialità (e dunque dai maggiori contatti).

«Tracciamento compromesso»

Per ogni nuovo caso che emerge occorre andare a capire le persone incontrate (fino a 14 giorni prima, con la variante) e individuare i «contatti stretti» per cui scatta l’isolamento. «Il numero di inchieste epidemiologiche varia al variare dei positivi giornalieri – spiega l’Ats di Bergamo in una nota che ha tracciato un punto della situazione aggiornato ad alcuni giorni fa -. Nell’ultimo mese stiamo registrando, seppur lieve, un costante aumento con una media di 18 inchieste giornaliere». Tra le variabili, comunque, ricorda l’Ats, «bisogna tenere conto che un certo numero di soggetti rientra dalle vacanze e quindi i contatti non sono necessariamente su territorio bergamasco». L’estate consegna però una difficoltà: «Si sta presentando la medesima situazione dello scorso anno nello stesso periodo – rimarcano dall’Agenzia di tutela della salute -: non vengono dichiarati i contatti reali perché non vogliono sottostare al periodo di quarantena per via delle vacanze».

Una novità degli ultimi mesi, per i Dipartimenti di Prevenzione di tutta Italia, è la «comunicazione di rientro dall’estero» che ogni cittadino è tenuto a compilare dopo essere stato fuori dai confini nazionali. Una mole importante di lavoro: «Da marzo 2021, ovvero da quando è attivo il modulo, abbiamo registrato 7.377 comunicazioni. A giugno 2.145 e a luglio 1.685», riepiloga Ats. A queste «carte» corrisponde un lavoro di verifica importante, specie in tempo di varianti vecchie e nuove: la prima attività legata a questi documenti, spiega l’Ats, «riguarda la valutazione di tutte le comunicazioni per verifica dell’esistenza degli elementi necessari, per esempio il referto del tampone obbligatorio prima di partire. A seguito della comunicazione solo per chi rientra dai Paesi di cui all’elenco D ed E del Dpcm (sostanzialmente l’area extra-Schengen, ndr) Ats Bergamo li chiama, li mette in isolamento e fissa il tampone di fine isolamento».

«Isolamento in modo scorretto»

Rispettare le misure di sicurezza è fondamentale, eppure qualche criticità non manca: «In questo periodo le persone effettuano l’isolamento in modo scorretto, tanto che i focolai famigliari stanno aumentando – rileva l’Ats -. Altri focolai in aumento sono quelli tra gruppi di amici che trascorrono le vacanze insieme e, allentando le precauzioni, favoriscono i contagi. Si abbassa troppo la guardia e questo non va bene: con la rapidità e la contagiosità della variante Delta non possiamo che riscontrare l’aumento dei casi. L’invito ai positivi è di fornire tutte le informazioni richieste da Ats e di non dimenticare dettagli utili al fine di un perfetto tracciamento».

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