Ragazza di 14 anni vittima di violenza in un parco

IL CASO. La denuncia ai carabinieri: aggredita da un coetaneo martedì mattina mentre andava a scuola. Indagini in corso, identificato il presunto autore.

Un parco fuori Bergamo, martedì mattina. Una ragazzina di 14 anni lo attraversa, diretta a scuola. Un suo coetaneo si avvicina e la aggredisce, cercando di violentarla. Sono attimi terribili, su cui ora stanno provando a fare piena luce le indagini dei carabinieri, che hanno raccolto la denuncia dei famigliari della giovane vittima. È un fatto gravissimo quello accaduto la mattina del 21 novembre in un giardino pubblico di un Comune della Bergamasca. Un fatto su cui comprensibilmente assai poco trapela, in ragione della delicatezza e soprattutto dell’età dei coinvolti, vittima e presunto autore, entrambi quattordicenni.

Stando alle prime e sommarie informazioni, la giovanissima studentessa stava attraversando un parco pubblico quando è stata avvicinata da un coetaneo, classe 2009, un ragazzo che vive in condizioni di fragilità. Non si conoscono le circostanze precise, ma secondo una prima ricostruzione il ragazzo avrebbe compiuto un approccio di natura sessuale, tentando di avere un rapporto con la studentessa, alla fine senza riuscire a portare a termine il suo intento.

Dopo essersi allontanata, raggiunta la scuola, la ragazzina avrebbe confidato il grave episodio di cui era stata vittima ed è subito scattato l’allarme. La 14enne sarebbe stata visitata dai medici e i famigliari hanno poi sporto denuncia ai carabinieri, che hanno aperto un’indagine per violenza sessuale (in linea generale va ricordato che la giurisprudenza in materia considera infatti consumato e non semplicemente tentato il delitto di violenza sessuale, anche di fronte a quello che potrebbe essere considerato un tentativo, perché anch’esso costituisce in sostanza un’invasione violenta e una grave prevaricazione della sfera sessuale altrui).

Il giovanissimo presunto autore è stato identificato a stretto giro dai militari dell’Arma che procedono, coordinati dalla Procura per i minorenni di Brescia, competente per territorio. Non è stato possibile sapere, al momento, se nei suoi confronti siano stati emessi provvedimenti da parte dell’autorità giudiziaria, come non si conoscono nei dettagli le condizioni di salute della vittima, comprensibilmente sotto choc, così come è profondamente turbato chi ha raccolto la sua confidenza dopo i fatti, facendo scattare l’allarme.

Indagini in corso

Le indagini devono ancora fare piena luce sulle circostanze denunciate: agli inquirenti il compito di trovare riscontri, ricostruire la dinamica dei fatti ed emettere eventuali giudizi. Ma senza dubbio il gravissimo episodio di martedì mattina colpisce, in primo luogo perché avvenuto proprio a cavallo dei giorni in cui, a livello internazionale e locale, tutta l’attenzione è riposta alle politiche di contrasto ai comportamenti violenti nei confronti dell’universo femminile (proprio oggi si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne). Ma soprattutto turba la giovane età dei due protagonisti, vittima e presunto autore, appena adolescenti. Un dato, questo, che al di là di quanto verrà accertato sull’episodio mostra ancora una volta, con forza, l’urgenza di (ri)partire dall’educazione, in famiglia e a scuola, come strumento fondamentale di prevenzione e di promozione di una cultura del rispetto verso l’altro, investendo risorse (soprattutto umane) sulla formazione e sulla cura delle relazioni. Quanto accaduto ci interroga tutti, infine, sui toni della narrazione mediatica e «social» delle vicende legate a episodi violenti, e sulla loro a tratti esasperata spettacolarizzazione.

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