
Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 26 Giugno 2025
Reputazione delle città, Bergamo spicca per sicurezza ma non per cibo e cordialità
IL REPORT. Presentata a Roma l’analisi di Italiadecide e Intesa San Paolo: «Nel capoluogo orobico combinazione equilibrata». Percezioni positive su opportunità di lavoro, sicurezza, spazi verdi, pulizia, servizi scolastici e sanitari. La sindaca Carnevali: «Anche le città di media dimensione possono essere laboratori avanzati di qualità urbana e innovazione sociale».
Davide Amato
Bergamo è tra le città italiane preferite per sicurezza, servizi e sostenibilità ambientale. Lo certifica la ricerca «L’Italia e la sua reputazione – Le Città», realizzata da Italiadecide in collaborazione con Intesa Sanpaolo e presentata mercoledì 25 giugno a Roma all’Istituto della Enciclopedia italiana Treccani. Nella ricerca condotta con Makno viene dato ampio spazio ai risultati di una survey web nazionale su un campione di 1.200 cittadini di Bari, Bergamo, Bologna, Genova, Roma, Milano, Napoli, Palermo, Torino e Verona, con un focus sulle percezioni sociali ed una particolare attenzione alla componente femminile.
Bergamo spicca per sicurezza, servizi e sostenibilità ambientale
«Tra le città risultano preferite quelle di medie dimensioni - si legge nel report -. Bologna rappresenta l’equilibrio ideale tra qualità della vita e reputazione produttiva, seguita da Verona e Bergamo, per sicurezza, servizi e sostenibilità ambientale. Milano primeggia per lavoro, cultura e tecnologia, ma è percepita come la più cara economicamente e meno vivibile. Reputazione più fragile, invece, per Palermo, Napoli e Roma che soffrono per le percezioni negative legate a sicurezza, trasporti e servizi pubblici, nonostante punteggi elevati in relazioni sociali, accoglienza e cultura». Al primo posto, con un valore di quasi 7 su 10, c’è Bologna.
Mentre, evidenzia lo studio, «altre città medie come Bergamo e Genova occupano posizioni significative, sempre fondate sulla combinazione equilibrata di più fattori». Il valore di Bergamo, stando al parere dei cittadini, è di 6.06: i giudizi positivi sono soprattutto per sicurezza (51,3%), pulizia (51,2%), spazi verdi (38,4%),opportunità di lavoro (36,2%), servizi sanitari (31,8%) e qualità delle scuole (31,4%), mentre sono inferiori quelli su costo della vita (17%), offerta culturale (14,2%), accoglienza e cordialità degli abitanti (10,3%), vivacità sociale (8,8%), food/cucina e ristoranti (7,3%).
Il commento della sindaca: «Città come luoghi vitali e dinamici»
Risultati su cui si sofferma «con soddisfazione» la sindaca Elena Carnevali: «La nostra città emerge tra le realtà di medie dimensioni per reputazione, per opportunità di lavoro, sicurezza, spazi verdi, pulizia, servizi scolastici e sanitari - commenta la sindaca -. Si tratta di aspetti centrali di una città e della sua amministrazione, che confermano come la visione e le scelte portate avanti in questi ultimi anni si stiano rivelando efficaci e coerenti.Questi dati raccontano come Bergamo sia una città capace di offrire equilibrio tra occupazione, servizi, benessere e coesione sociale, dimostrando che anche le città di media dimensione possono essere laboratori avanzati di qualità urbana e innovazione sociale».
Per la sindaca, «ricerche come questa ci restituiscono, attraverso la voce dei cittadini, una fotografia di quanto è stato fatto e di cosa può ancora essere migliorato, offrendoci stimoli preziosi per definire nuove politiche e azioni concrete. Confermano come le città siano luoghi vitali, dinamici, capaci di adattarsi, innovare e guidare il cambiamento, anche dopo una crisi profonda come quella pandemica. Oggi più che mai, le città italiane si pongono al centro delle trasformazioni, contribuendo in modo decisivo alla sostenibilità, alla coesione sociale e allo sviluppo del Paese». «È inoltre significativo - sostiene la sindaca - che alcuni risultati convalidino quelli che, lo scorso dicembre, hanno portato Bergamo e la sua provincia ai vertici della classifica del Sole 24 Ore sulla qualità della vita. Colpisce infine un altro elemento importante: le donne sono oggi protagoniste del cambiamento urbano, portando una visione della città più inclusiva, sensibile alla qualità della vita, alla salute, alla sicurezza e alla sostenibilità ambientale. Una visione che mette al centro la cura, intesa come responsabilità verso gli spazi comuni, e che contribuisce, come si legge nelle note della ricerca, a ripensare la città come estensione del proprio abitare, come “casa” nella sua accezione più ampia e profonda».
© RIPRODUZIONE RISERVATA