Ricerca e innovazione, all’Università 1,8 milioni dalla Regione per 7 progetti

IL BANDO. Verrà rafforzata la sinergia con le aziende, dalla sostenibilità all’economia circolare. Unibg: «A fianco delle imprese per continuare a sviluppare le specializzazioni del territorio».

Il titolo del bando era «Collabora&Innova», ed è esattamente quello che succederà con le proposte finanziate: rafforzare la sinergia tra aziende e centri di ricerca per sviluppare percorsi nell’ambito della sostenibilità e dell’economia circolare.

Tra i 59 progetti premiati appunto dal bando «Collabora &Innova», promosso dalla Regione con una dotazione di 130 milioni di euro, ci sono anche esperienze bergamasche. Ad aggiudicarsi le risorse sono infatti anche sette progetti che vedono come partner l’Università degli Studi di Bergamo (all’ateneo arriveranno oltre 1,8 milioni di euro) e come capofila importanti aziende del territorio.

I progetti che hanno ricevuto i finanziamenti

Nel dettaglio si tratta dei progetti «Ecool» (capofila Sf Energy) dedicato alle tecnologie della refrigerazione, «Harmony» (capofila Consorzio Intellimech) sull’integrazione tra uomo e robot, «Grecale» (capofila Gps Tech) sulla «chimica verde», «RecoverAI» (capofila Artificial Intelligence Software) sull’uso dell’intelligenza artificiale nella diagnosi medica, «Creo-Tex» (capofila Reggiani Macchine) per ridurre l’impatto ambientale nella filiera tessile, «Habit» (capofila Deldossi) sull’innovazione nelle abitazioni e «Rigener-Am» (capofila Kilometro Rosso) sul riutilizzo dei materiali di scarto. In totale, le imprese coinvolte nei diversi percorsi sono una quarantina.

I dettagli del bando

«Gli atenei potevano partecipare presentando un massimo di 15 progetti, le aziende uno solo. L’Università di Bergamo ha proposto complessivamente 12 progetti e ha ottenuto il finanziamento per 7, uno dei risultati migliori – sottolinea Maria Francesca Sicilia, prorettrice con delega alla Ricerca scientifica –. Siamo inseriti in una rete molto importante, con aziende di primo piano, e collaboreremo con altri centri di ricerca come l’Istituto italiano di tecnologia, l’Istituto europeo di oncologia e l’Istituto auxologico italiano». Un successo, prosegue Sicilia, che è «il frutto sia della capacità progettuale e dell’orientamento all’innovazione delle aziende, sia della dedizione e delle competenze dei nostri ricercatori nel creare queste relazioni», confermando l’Unibg come «punto di riferimento per le imprese nell’innovazione. Metteremo in campo il nostro know how su chimica green, economia circolare, relazione uomo-robot nei processi produttivi, utilizzo dell’Ai in sanità, sostenibilità dei processi di produzione». Con questi oltre 1,8 milioni di euro, l’ateneo potrà attivare contratti di ricerca o realizzare investimenti in tecnologie. «Si tratta di progetti – aggiunge la prorettrice – che hanno forti ricadute applicative e che contribuiranno a rendere il tessuto produttivo bergamasco e lombardo più innovativo».

Per Giacomo Copani, dirigente dell’Area Ricerca e Terza missione dell’Università, «i risultati ottenuti nell’ambito del bando “Collabora&Innova” confermano la nostra capacità di costruire partenariati scientifici solidi e rilevanti lavorando con le imprese per sviluppare le specializzazioni del territorio. I progetti finanziati testimoniano l’efficacia di un modello di ricerca in cui l’università è ingaggiata direttamente nella definizione delle politiche regionali attraverso la partecipazione ai processi di governance organizzati da Regione Lombardia, costruisce filiere stabili con le imprese e le organizzazioni del territorio per implementare ricerca e innovazione di lungo periodo, e che si trovano quindi pronte a rispondere con successo ai bandi progettati dalla Regione. Questa azione richiede, oltre all’eccellenza scientifica, anche una significativa capacità di coordinamento gestionale e amministrativo, in costante sviluppo negli ultimi anni grazie agli investimenti dell’ateneo».

Il bando, ha spiegato Alessandro Fermi, assessore regionale a Università, Ricerca e Innovazione, aveva proprio l’obiettivo di «sostenere investimenti strategici per lo sviluppo di innovazioni di prodotto o di processo, favorendo quindi la crescita competitiva attraverso il potenziamento della ricerca e innovazione per la maturazione tecnologica e il trasferimento tecnologico e delle conoscenze».

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