Rondò A4, aperta la terza corsia tra Orio e lo svincolo del casello

IL CANTIERE. Conclusa anche la «fase 2» finanziata da Sacbo per agevolare la circolazione verso l’aeroporto. Lavori al capolinea con tre mesi d’anticipo.

Tre corsie nel tratto in cui, fino a qualche mese fa, ce n’erano due (e pure ridotte). Con l’apertura, nelle scorse ore, dell’ultimo «corridoio» sull’asse interurbano (ex SS 671) tra lo svincolo di Campagnola/Orio al Serio e l’uscita per l’autostrada, si completa anche l’ultimo tassello viabilistico del maxi cantiere che ha ridisegnato la viabilità nei pressi del casello dell’A4. Lavori finiti con almeno tre mesi d’anticipo rispetto al cronoprogramma, considerando – e questo è un altro punto a favore di tutti coloro che sul cantiere ci hanno lavorato – che l’ultima rampa di nuova realizzazione (vale a dire il collegamento tra l’asse interurbano e la circonvallazione delle valli, provenendo da Seriate) è stata aperta a metà gennaio.

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Finita la «fase 2»

Con l’allargamento dell’ex SS 671 giunge dunque a compimento anche la cosiddetta «fase 2» del cantiere, quella finanziata per 2,3 milioni da euro dalla Sacbo (2,1 milioni) e dalla Provincia (200mila euro), per creare una sorta di corsia preferenziale tra i due svincoli in entrambi i sensi di marcia. Ora ci si aspetta che anche il traffico pendolare, che proprio in quel tratto ha sempre sofferto, specialmente negli orari di punta, possa trarne beneficio.

La girandola di svincoli, finalmente senza più intersezioni, è stata un’opera ingegneristica tutt’altro che banale da costruire. Due rampe per raggiungere l’asse interurbano dalla città verso l’aeroporto, sottopassi, sopraelevate e nuovi collegamenti disposti su tre livelli per connettere l’ex SS 671 all’autostrada, alla circonvallazione delle valli e al centro città, con l’unica defezione del raccordo saltato tra via Autostrada e la circonvallazione; tutto questo senza dimenticare le ampie vasche di laminazione per la raccolta dell’acqua piovana: insomma un’opera ingegneristica complessa che adesso è stata restituita agli automobilisti nella sua interezza.

La storia del cantiere

La fase di progettazione era partita nel 2018; il cantiere è stato aperto a maggio del 2022, ma i lavori sono entrati nel vivo solo in estate. Dopo un anno di disagi a tratti anche pesanti alla circolazione, nell’estate del 2023 hanno iniziato ad aprire i primi collegamenti, e la nuova infrastruttura ha cominciato così a far vedere i suoi effetti. I lavori sono stati finanziati con 31,5 milioni di euro; l’obiettivo – più volte ribadito – era quello di rimediare al pasticciato crocicchio di un tempo, realizzato in fretta e male alla vigilia dei Mondiali di calcio di Italia ’90. La copertura della «fase 1» è stata garantita per 25 milioni dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione e 4,5 milioni da Regione attraverso il Piano Lombardia. A lavorare sono state due aziende bergamasche, la Suardi di Predore e la Bergamelli di Nembro, sotto la direzione di Federica Guerra, responsabile unico del procedimento di Aria, la società di Regione Lombardia che ha appaltato i lavori.

Ora solo dettagli

Con l’apertura dell’ultimo tratto stradale siamo davvero ai dettagli: nei giorni scorsi si è concluso il lavoro di asfaltatura durato circa un mese (avvenuto sempre nelle ore notturne) che ha riguardato tutte le strade vecchie e nuove del maxi rondò. Nel contempo è stata ridisegnata anche la segnaletica orizzontale e sistemata quella verticale. Resta adesso qualche collaudo da effettuare e alcune pratiche burocratiche, ma è davvero questione di poche settimane, poi le chiavi del cantiere saranno riconsegnate. Nessun intervento interesserà più la viabilità. Gli operai nel frattempo provvederanno anche a ripulire le nuove strutture che sono già state imbrattate dai graffiti. L’idea che Aria sottoporrà alla Provincia (che avrà l’onere della gestione delle strade) è di studiare un modo per affidare ad artisti di strada il compito di ricoprire le strutture con opere d’arte a tema, in modo da evitare nuovi episodi d’imbrattamento.

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