
Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 21 Maggio 2025
Rosa Camuna, da don Chino Pezzoli all’Avis. «Il loro è un segno tangibile»
LE ONORIFICENZE. Tra i premiati il 29 maggio Giovanni Manzoni e, alla memoria, Marzio Tremaglia. Menzione al coro Idica.
Da don Chino Pezzoli, che da quasi mezzo secolo lavora ed è un riferimento a livello nazionale nel settore educativo e delle dipendenze, a Marzio Tremaglia, uomo di cultura e delle istituzioni scomparso 25 anni fa. Ma ci sono anche i rappresentanti dell’Avis regionale e della sezione di Bergamo dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi civili, oltre a un coro della Valle Seriana, tra coloro che il 29 maggio verranno insigniti con la «Rosa camuna», la più alta onorificenza lombarda.
«Un momento di festa nel quale riconosciamo meriti e impegno a persone e associazioni che, a vario titolo e in vari settori, si sono contraddistinti nella loro quotidianità o che, in chiave lombarda, hanno lasciato un segno tangibile durante le proprie attività», ha spiegato il governatore Attilio Fontana. Tra le 172 candidature passate al vaglio dell’Ufficio di presidenza, sono stati selezionati 5 premi e 10 menzioni, ai quali si aggiungono i premi conferiti dal presidente stesso. Tra questi, quello «speciale» a don Chino Pezzoli, 90 anni compiuti a febbraio, originario di Leffe.
La sorpresa di don Chino Pezzoli
«Per me è stata una sorpresa – dice con modestia il sacerdote della Diocesi di Milano –, mi hanno chiamato dicendo che avrei dovuto ritirare questo premio, ma il riconoscimento lo avrò dal Padreterno quando mi chiamerà a sé. È da quasi cinquant’anni che aiuto senza fissa dimora, ex carcerati e tossicodipendenti. Se le cose sono cambiate? Sono peggiorate: oggi ci sono tanti giovani, adulti e anziani che hanno bisogno di aiuto. L’alcool e la cocaina, come una valanga, hanno aumentato i problemi e le dipendenze. E in questo caso l’unica soluzione è la comunità». Fondata negli Anni Ottanta, oggi la Fondazione Comunità Promozione Umana conta una trentina di centri. «Un terzo dei nostri quattrocento ospiti arriva dalla Bergamasca – sottolinea –, e dall’inizio dell’anno al nostro centro di ascolto si sono già rivolte trecento persone. La situazione è grave». L’importanza di questo riconoscimento? «Far sapere che c’è questa realtà, che ci siamo per chi ha bisogno», specie per i giovani in difficoltà, ai quali don Pezzoli rivolge un appello: «Fate fatica, fate sacrifici, perché la vita è bella ma è difficile, e per superare i problemi servono impegno e fatica. Oggi mancano gli educatori: servono regole, serve educare alla fatica della vita».
Marzio Tremaglia alla memoria
Tra i premi «tematici» del presidente Fontana c’è quello per la Cultura, conferito alla memoria del bergamasco Marzio Tremaglia, mancato nel 2000 a 42 anni. Consigliere comunale a Bergamo per il Msi e Alleanza Nazionale, dal 1995 fino alla sua scomparsa è stato assessore regionale alla Cultura nella prima Giunta guidata da Roberto Formigoni, e a lui è intitolata la biblioteca di Palazzo Lombardia. «Fa molto piacere – dichiara il figlio Andrea, deputato FdI –, è un ricordo sentito e affettuoso. Dal punto di vista istituzionale si stringe ancora di più il legame che papà ha avuto con la Regione Lombardia: teneva molto al suo incarico e ne andava orgoglioso. E oggi questo legame si rinsalda ancora di più».
Due, invece, i premi per l’Associazionismo e la solidarietà: verranno conferiti all’Avis Lombardia e a Giovanni Manzoni per i Mutilati e gli invalidi civili di Bergamo. «Credo sia un segno di attenzione per il lavoro svolto durante questi due mandati – dice il presidente uscente dell’Avis regionale, Oscar Bianchi, di Romano di Lombardia –. Ma il merito è di tutto il gruppo di lavoro e lo sento come un riconoscimento di tutti». Così Manzoni, di Grumello, che non nasconde l’orgoglio: «Credo sia un premio a tutti coloro che, in silenzio, lavorano per le persone che hanno qualche fragilità. È un premio a tutti i volontari, nella speranza che arrivi qualche giovane a darci una mano, perché non so immaginarmi il futuro senza il volontariato e l’assistenza agli anziani».
Visononi: «Siamo appena rientrati dalla Croazia per un festival internazionale e il 29 maggio ci saremo tutti a ritirare il premio. Ci stiamo già organizzando per andare anche da Papa Leone XIV e per il 70°»
Tra le menzioni indicate dal Consiglio regionale, invece, quella al coro Idica di Clusone. «Siamo felici perché dopo 68 anni di coro penso sia un giusto riconoscimento di tutta la pazienza e la tenacia dei i veterani, ma anche per l’entusiasmo dei nuovi – dice la presidente, Simona Visinoni –. Siamo appena rientrati dalla Croazia per un festival internazionale e il 29 maggio ci saremo tutti a ritirare il premio. Ci stiamo già organizzando per andare anche da Papa Leone XIV e per il 70°».

Soddisfatto anche il consigliere regionale Michele Schiavi, che con Jacopo Scandella ha proposto la candidatura del coro Idica. Secondo Schiavi, infatti, l’associazione «ha portato la voce della Val Seriana in decine di Paesi, dagli Stati Uniti al Libano, dal Messico alla Lituania, diventando ambasciatore del bel canto alpino e della cultura lombarda, facendo di Clusone e della Bergamasca un centro internazionale di dialogo attraverso la musica».
© RIPRODUZIONE RISERVATA