«Salviamo il bus in Borgo Santa Caterina», la battaglia di Natalina continua

Il caso Dopo aver raccolto oltre 400 firme, la residente di 90 anni non demorde: «Credo che una soluzione si possa comunque trovare». Gori: «Senso unico inevitabile».

Natalina Rapizza ha 90 anni e, nonostante i lavori per il rifacimento e l’allargamento dei marciapiedi di Borgo Santa Caterina siano praticamente partiti, con tenacia e perseveranza, continua a portare avanti la sua battaglia per mantenere il passaggio dell’autobus lungo la stessa via in entrambi i sensi di marcia. Battaglia che porta avanti ormai da un anno. Dallo scorso agosto infatti Natalina sta andando porta a porta per raccogliere le firme in favore del mantenimento del doppio senso di marcia del bus - che «è necessario per gli abitanti del quartiere - dice -, in particolar modo per gli anziani» - anche dopo i lavori di riqualificazione con riduzione della carreggiata e l’istituzione del senso unico di marcia nella via. In tutto ne ha raccolte 407 e le ha consegnate lo scorso novembre all’Ufficio Protocollo del Comune. «Dopo 4 mesi e mezzo - spiega Rapizza - non avevo ricevuto risposta».

La replica del sindaco

Ma non ha mollato e si è ripresentata a Palazzo Frizzoni il 12 aprile per consegnare un’altra copia della petizione e una lettera, alla quale ha risposto il sindaco Giorgio Gori. «Lo scopo della trasformazione - si legge nella missiva - è promuovere una valorizzazione pedonale della strada, oltre che la vitalità commerciale, favorendo i dehors fissi: il tema è stato discusso con rappresentanze dei residenti e dei commercianti. L’introduzione di un senso unico definitivo sarà inevitabile: il progetto è stato già approvato in via esecutiva e i lavori sono iniziati. In ogni caso, le fermate dell’autobus restano prossime a via Borgo Santa Caterina (poche centinaia di metri verso via Suardi da un lato e verso Piazzale Oberdan dall’altro; circa 300 metri dal punto più lontano)». «Consapevole comunque degli effetti del cambiamento - aggiunge -, l’agenzia del trasporto pubblico locale, con Comune e Atb, sta valutando quale deviazione definitiva introdurre, per continuare a garantire il servizio a un elevato numero di cittadini».

«Una soluzione va trovata»

Il dado è tratto? Sembrerebbe proprio di sì, ma Natalina non demorde: «Ho visitato porta a porta la quasi totalità dei negozi e in molti mi hanno fatto avere le loro firme - aggiunge -. Chi abita in via Baioni, San Tomaso, Giulio Cesare e vuole andare dal medico di base in via Corridoni o fare la spesa all’Esselunga deve andare in via Suardi per prendere l’autobus? Anche 300 metri sono tanti per una persona con difficoltà motorie». Per questo, non ha intenzione di mollare e continua a chiedere che si faccia qualcosa. «Con tutte le tecnologie moderne, - conclude Rapizza - credo si possa ancora trovare una rimedio per salvare capra e cavoli».

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