San Martino, la raccolta fa il pieno di generosità con 115 tonnellate di abiti

IL BILANCIO. Record per l’iniziativa solidale della Caritas. Con il ricavato si finanziano i progetti delle parrocchie. Don Trussardi: «Un bel segnale».

115 tonnellate di indumenti : è cifra da record per la Raccolta di San Martino, promossa da Caritas diocesana che secondo tradizione si effettua l’11 novembre e nei giorni successivi. «Negli ultimi anni la quantità di abiti è in costante aumento – commenta don Roberto Trussardi -. Siamo partiti nel 2017 e 2018 con circa 70 tonnellate, già lo scorso anno abbiamo raggiunto le 100 tonnellate, ma con quest’anno abbiamo superato ogni previsione. Già il numero dei sacchi richiesti e distribuiti prima della Raccolta era superiore alla media. Infatti, ne sono stati ritirati più di 50mila, mentre in precedenza si arrivava a 42mila». Ancora una volta la generosità delle comunità, delle parrocchie, dei bergamaschi è stata grande, considerando che dalla vendita di quanto raccolto, si ricavano fondi che vanno a sostenere progetti presentati dalle stesse parrocchie a favore quindi dei territori.

«Da scarto a risorsa»

«Da scarto a risorsa» è il motto che spiega la finalità della Raccolta: «Significa – sottolinea don Trussardi - che beni, come abiti che non si utilizzano più, possono essere donati, trasformandoli in denaro che viene poi indirizzato a sostenere progetti attivati nelle comunità. La cifra raggiunta è significativa – continua don Roberto -, ma potrebbe essere anche maggiore, visto che aderisce all’iniziativa solo una parte di parrocchie, circa 140, meno del 40%. Se tutte partecipassero credo che arriveremmo a raccogliere almeno 250 tonnellate. In ogni caso quest’anno abbiamo già raggiunto il massimo risultato, con il numero più alto di parrocchie». Tanti i volontari che hanno dato una mano nella distribuzione dei sacchi, mentre già da alcuni anni l’effettivo ritiro viene compiuto dalle cooperative autorizzate con mezzi omologati e gli indumenti vengono conferiti in idonei centri di stoccaggio impianti della Rete Riuse.

Un invito alla riflessione

«Siamo molto soddisfatti per questa 47a edizione della Raccolta, una lunga tradizione nella Bergamasca – aggiunge il direttore di Caritas - ma la quantità enorme di vestiti messi a disposizione dice anche che abbiamo gli armadi pieno di roba, che non utilizziamo, che spesso dimentichiamo anche di possedere e di cui ci possiamo liberare. Forse dovremmo compiere una riflessione proprio su questo aspetto. Abbiamo tutti troppo. Per assurdo è un invito alla sobrietà che danneggia la raccolta di San Martino, che raggiunge numeri importanti proprio perché abbiamo molti capi che non utilizziamo più».

I progetti delle parrocchie

In ogni caso, almeno, si evita lo spreco perché dalla vendita degli abiti nella filiera etica certificata si ottiene un riconoscimento economico che Caritas a sua volta, già dal 2018, devolve alle parrocchie che presentano progetti di utilità sociale per le proprie comunità. Le parrocchie hanno tempo fino alla fine di gennaio per presentare il proprio progetto di innovazione sociale; da Caritas ne saranno sostenuti almeno cinque, con un contributo di tremila euro. «La gente ha risposto con generosità – conclude don Roberto -. È un bel segno anche in rapporto alle riflessioni compiute sul tema della povertà nel convegno che si è svolto a Brescia, invitati da Caritas diocesana di Brescia, per la chiusura del percorso “La bellezza della carità. Fragilità, cura e cultura” realizzato proprio in occasione della Giornata mondiale dei Poveri e nell’ambito dell’Anno della Cultura. Per l’apertura avevamo ospitato noi a Bergamo Caritas bresciana».

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