Sant’Agata, via libera a 15 alloggi e museo: i lavori nel 2024

IL PROGETTO. Appartamenti in housing sociale, spazi pubblici e locali dedicati alla storia dell’ex carcere. Ok della Sovrintendenza. Dal Pnrr fondi per 8 milioni.

L’ex carcere di Sant’Agata ha un progetto definitivo (con placet della Sovrintendenza) che darà nuova vita al maestoso edificio (2.500 metri quadri) incastonato nel cuore di Bergamo Alta. Dentro saranno ricavati 15 alloggi in housing sociale (con canone moderato), spazi pubblici comunali e il Museo del Carcere per il quale Isrec ha già presentato una proposta di gestione. Il progetto definitivo è stato approvato ieri dalla Giunta, l’esecutivo sarà pronto entro il 12 ottobre, termine perentorio dettato dal Pnrr, pena la perdita dei fondi, 8 milioni di euro (a cui si aggiungono 800 mila euro in risorse comunali). Entro la fine dell’anno l’affidamento del cantiere, l’avvio dei lavori nel 2024.

Si chiude così il recupero integrale del compendio Sant’Agata-Carmine, operazione a cui ha dato il via la cooperativa Città Alta (il «Circolino») avviando il restauro e la rifunzionalizzazione dell’ex chiesa di Sant’Agata, intervento da oltre 5 milioni di euro (a fronte della concessione degli spazi comunali per 50 anni) che ha restituito alla collettività un prezioso patrimonio. Spiega Francesco Valesini, assessore al Patrimonio e alla Riqualificazione urbana: «A 13 anni dal conferimento del bene dal Demanio al Comune di Bergamo, il bando Pinqua mette a regime la destinazione degli spazi di Sant’Agata. Il progetto è particolarmente importante perché mette al centro la residenza in un contesto come quello di Città Alta che soffre del fenomeno dello svuotamento del centro storico, con l’espulsione, negli anni, di alcune fasce della popolazione, come i giovani. Questo avviene parallelamente al fatto che ci sono spazi pubblici, mostre per esposizioni e spazi destinati alla cooperativa Città Alta».

Da monastero teatino fondato nel ’300 a luogo deputato alla detenzione (ridisegnato per questa destinazione dall’architetto Pollack, che ha progettato anche il vicino Teatro Sociale) Sant’Agata diventerà un «modello ibridato», in quanto a funzioni, per usare le parole dell’assessore Valesini. Tra la Corsarola e via del Vagine saranno ricavati, si diceva, 15 appartamenti monolocali, distribuiti sugli ultimi due livelli. Rispetto al progetto preliminare presentato dal Comune di Bergamo nell’ambito del finanziamento Pinqua (bando che comprende l’operazione su piazzale Visconti al Villaggio degli Sposi, fondi poi tecnicamente transitati nel Pnrr), la Sovrintendenza ha modificato in particolare un aspetto. Illustra Valesini: «Approviamo oggi (ieri per chi legge, ndr) il progetto perché abbiamo ottenuto il parere favorevole della Sovrintendenza speciale, istituita a Roma per la gestione degli edifici sottoposti a vincolo oggetto di finanziamento Pnrr quale è l’ex carcere di Sant’Agata. La principale prescrizione, già accolta dal progetto approvato in delibera, prevede di spostare gli alloggi che erano al piano con accesso dalla Corsarola al primo piano, così il Museo del Carcere scende al piano di sotto». Ufficialmente non si conosce la ragione dello «scambio». Probabilmente, la Sovrintendenza ha optato per una maggiore valorizzazione del piano «ex-circoscrizione» (con ampi spazi e volte a crociera) che sarebbe stato compromesso dalla trasformazione in spazi abitativi. Gli alloggi saranno infatti ricavati al piano superiore, dove l’impianto «originale» è stato profondamente rimaneggiato con il carcere (chiuso nel 1977).

Ricapitolando. Guardando l’edificio dal lato della Boccola: al piano «terra» ci saranno spazi distributivi (come i corridoi), locali tecnici e un locale deposito che utilizzerà la cooperativa Città Alta, al piano dell’«Ora d’aria» l’ex chiesetta e l’ex mensa saranno spazi pubblici comunali polifunzionali, al piano con accesso dalla Corsarola (ex Circoscrizione) la sede del Museo del Carcere, mentre negli ultimi due piani saranno ricavate residenze. Tutto è stato ormai definito, anche i tempi (sui quali le minoranze in Consiglio comunale hanno più volte sollecitato la Giunta) sono rispettati. E le risorse del Pnrr al momento sono salve. Sottolinea l’assessore Valesini: «La scadenza fissata per la chiusura del progetto esecutivo è il 12 ottobre (previsto un nuovo passaggio in Sovrintendenza, ndr), mentre il Pnrr non pone vincoli sull’avvio del cantiere. La seconda tappa fissata dal Pnrr è la conclusione, nel 2026».

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