
Cronaca / Bergamo Città
Domenica 27 Aprile 2025
Scontri del 25 Aprile, la Digos esamina i filmati
LE INDAGINI. La polizia sta visionando le riprese per identificare altri manifestanti che hanno partecipato ai tafferugli.
Gli agenti della Digos stanno visionando i filmati delle numerose telecamere del centro città per cercare gli altri manifestanti della Rete Bergamo per la Palestina che hanno tentato di affrontare i rappresentanti della Brigata ebraica che sfilavano e si sono scontrati con le forze dell’ordine.
Prima una quarantina di persone, poi se ne sono aggiunte altre sessanta che li hanno spalleggiati quando hanno sfondato le transenne sotto la Torre dei Caduti per occupare il lato opposto di piazza Vittorio Veneto dove dal palco le autorità stavano tenendo i discorsi istituzionali.
Due i momenti di tensione, il primo in Porta Nuova quando i militanti si sono messi in mezzo alla strada per bloccare il corteo: in questa fase uno di loro, che brandiva un’asta con cui ha colpito un agente di Polizia, è stato fermato e poi portato in questura e denunciato a piede libero per violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale. Sette agenti sono rimasti leggermente contusi. Terminata la manifestazione, una quarantina di pro Pal sono andati fuori dalla questura e si sono seduti in mezzo alla strada in via Noli fino alle 13, quando l’amico è stato rilasciato.
In una nota la Rete Bergamo per la Palestina ha fornito la sua versione dei fatti sugli scontri, rimarcando che «quella piazza non rappresentava una commemorazione, ma un’eredità viva e attuale: quella della Resistenza partigiana, che ha lottato contro il nazifascismo per un mondo libero dall’oppressione, dallo sfruttamento e dalla guerra. Una resistenza che vive ancora oggi in chi, nonostante il nuovo decreto sicurezza ed il continuo aumento della repressione, manifesta opponendosi al genocidio di un popolo, al riarmo europeo e a leggi che tentano di mettere a tacere ogni dissenso» e che «quanto avvenuto è il frutto diretto del nuovo decreto Sicurezza: meno libertà, più manganelli».
© RIPRODUZIONE RISERVATA