Scontri tra ultrà di Atalanta e Como sulla A1, sentiti alcuni tifosi che erano sui bus

LE INDAGINI. Digos al lavoro, i protagonisti rischiano il Daspo. Non esclusi provvedimenti drastici come il divieto di trasferta.

In questura a Bergamo, negli uffici della Digos, in questi giorni sono in corso gli interrogatori degli ultrà atalantini che hanno partecipato alla trasferta di sabato 30 agosto a Parma. In questo modo la polizia sta cercando di identificare chi ha partecipato agli scontri con la tifoseria del Como, di rientro dalla partita a Bologna, andati in scena alle 23 di sabato all’altezza dell’area di servizio Somaglia Est, nel Lodigiano, sull’autostrada A1.

Gli scontri in autostrada

Quattro pullman di tifosi nerazzurri erano fermi all’area di servizio, quando sono passati due bus con i supporters comaschi. I due mezzi andavano piano perché sull’A1 c’era il traffico di rientro e si procedeva a passo d’uomo. Almeno una settantina di ultrà nerazzurri, vedendoli, li hanno inseguiti a piedi e raggiunti all’intersezione tra la carreggiata dell’autostrada e l’area di servizio. Gli ultrà comaschi hanno reagito tentando di scendere dai mezzi, assediati dai rivali e bersagliati con qualche pietra. Qualcuno delle opposte fazioni è venuto in contatto: botte, cinghiate, ma al momento non risulta gente che s’è presentata al pronto soccorso. Una guerriglia andata in scena mentre accanto scorrevano, a passo d’uomo, le auto delle famiglie che rientravano dalle vacanze.

Coinvolti in 300

In tutto sono rimasti coinvolti circa 300 ultrà di entrambe le tifoserie. Gli investigatori bergamaschi stanno lavorando all’identificazione dei responsabili anche attraverso i filmati delle telecamere dell’area di servizio e da quelli che qualche tifoso e automobilista di passaggio ha girato e poi postato su vari social. Da capire anche perché i quattro pullman bergamaschi non hanno preso lo svincolo a Fiorenzuola d’Arda per la Piacenza-Brescia (il tragitto sarebbe risultato più breve) e hanno invece tirato dritto sull’Autosole in direzione Milano. Due le ipotesi: sui mezzi c’era anche gente da scaricare all’altezza di caselli autostradali che si trovano sul tragitto Milano-Bergamo (all’andata erano stati caricati tifosi); oppure le due tifoserie, come sospetta qualche inquirente, si erano date appuntamento. Fatto sta che, poco prima degli scontri, la polizia stradale aveva chiuso l’area di servizio posizionando delle torce luminose, per impedire che i due pullman di tifosi comaschi facessero accesso.

Rischio trasferte vietate

I tifosi che saranno identificati come protagonisti dei tafferugli rischiano un Daspo. Ma anche l’intera tifoseria atalantina (e comasca) potrebbe andare incontro a provvedimenti drastici. In passato, ad esempio nel gennaio 2023, il ministro dell’Interno Piantedosi firmò un decreto che vietava per due mesi le trasferte (anche a chi era in possesso di tessera del tifoso) ai supporters di Napoli e Roma, i cui ultrà si erano scontrati in un autogrill dell’autostrada A1. Un episodio molto simile a quello accaduto sabato sera in provincia di Lodi.

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