Scuola, Maturità: in 9.500 con mascherine
e colloqui a due metri

Il protocollo sottoscritto nei giorni scorsi tra ministero e sindacati ricalca le misure del 2020. Graziani: «Fu un’esperienza positiva, ripartiamo da lì».

Distanziamento e mascherine per l’esame di Stato 2021: i circa 9.500 studenti delle scuole superiori della Bergamasca si preparano ad affrontare la propria Maturità che, come è già successo lo scorso anno, sarà diversa da quella «tradizionale», sia per modalità di svolgimento sia per misure di sicurezza messe in campo per preservare la salute di studenti e commissari. Nei giorni scorsi infatti il Ministero all’Istruzione ha sottoscritto con le sigle sindacali un protocollo per lo svolgimento in presenza e in sicurezza degli esami conclusivi di Stato della scuola secondaria di primo e secondo grado per l’anno scolastico 2020/2021.

Ok le chirurgiche

Nel protocollo sono state sostanzialmente confermate le misure previste per lo scorso anno. Tra le altre, viene ribadita la necessità di mantenere due metri di distanza tra il candidato e la commissione, la possibilità per le studentesse e per gli studenti di avere un solo accompagnatore, e l’obbligo per tutti di indossare la mascherina. Nel protocollo viene precisata anche la tipologia di mascherina da indossare, quella di tipo chirurgico. Non potranno, dunque, secondo il parere espresso anche dal Comitato tecnico scientifico, essere utilizzate mascherine di comunità ed è sconsigliato, da parte degli studenti, l’utilizzo prolungato delle mascherine Ffp2.

Videoconferenza, ecco i casi

Viene inoltre specificato che sarà consentito lo svolgimento delle prove dell’esame di Stato o dei lavori della Commissione d’esame in modalità di videoconferenza, secondo casi specifici: per esempio per i candidati degenti in luoghi di cura od ospedali, o impossibilitati a lasciare il proprio domicilio nel periodo dell’esame, e per i detenuti; nei casi in cui le condizioni epidemiologiche e le disposizioni delle autorità competenti lo richiedano; nel caso in cui dirigente scolastico, o il presidente della commissione, ravvisi l’impossibilità di applicare le misure di sicurezza stabilite da specifici protocolli nazionali di sicurezza, di concerto con l’Ufficio scolastico regionale. Nel caso in cui, invece, uno o più commissari d’esame siano impossibilitati a seguire i lavori in presenza, inclusa la prova d’esame, in conseguenza di specifiche disposizioni sanitarie connesse all’emergenza epidemiologica, il presidente della commissione potrà disporre la partecipazione degli interessati in videoconferenza o altra modalità sincrona. È ammesso inoltre, per l’esame di Stato conclusivo sia del primo che del secondo ciclo di istruzione, lo svolgimento a distanza delle riunioni plenarie delle Commissioni d’esame, nei casi in cui le condizioni epidemiologiche e le disposizioni delle autorità competenti lo richiedano.

«2020, esperienza positiva»

Infine, si tocca anche il tema delle dotazioni economiche: per garantire il regolare svolgimento degli esami di Stato, le istituzioni scolastiche possono usare le risorse finanziarie assegnate dal Ministero per la gestione e l’organizzazione del servizio scolastico nel periodo emergenziale. «L’esperienza della maturità 2020 - commenta Patrizia Graziani, dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Bergamo - è stata molto positiva dal punto di vista della messa in sicurezza. Per questo motivo ripartiremo da lì. Abbiamo già anche un incontro con Ats per ripassare, diciamo così, tutti insieme le misure di sicurezza che dovranno essere applicate. È innegabile che, in questo momento, la situazione è più tranquilla rispetto a quella che ci accingevamo a vivere lo scorso anno. Al momento non abbiamo avuto indicazioni precise ufficiali sui protocolli che dovranno essere applicati, ma mascherine e distanziamento erano già previsti anche nel 2020 e già sappiamo che gli spazi ci consentono il rispetto di tutte le misure di sicurezza».

© RIPRODUZIONE RISERVATA