Senza il manto della neve i ghiacciai si squagliano. «Siccità senza precedenti»

Ambiente Le rilevazioni di Arpa sui secolari «magazzini» dell’acqua. Si stanno erodendo le ultime riserve sulle vette che alimentano i fiumi.

La neve sulle montagne lombarde è finita e si stanno sciogliendo i ghiacciai; quando anche questa riserva d’acqua sarà finita, i fiumi che scendono verso i laghi non trasporteranno più niente e a quel punto la siccità che sta mettendo in ginocchio l’agricoltura darà il colpo finale ai campi della bassa.

La conferma arriva direttamente da Arpa Lombardia che ieri ha pubblicato i risultati della campagna 2022 di misurazione dello Snow Water Equivalent (Swe), un parametro che indica l’equivalente idrico della neve misurato in chilogrammi per metro quadrato, cioè la massa dell’acqua di disgelo per metro quadrato che risulterebbe se il manto nevoso si fondesse del tutto. Il dato si basa sulla misurazione dell’altezza e della densità del manto nevoso e sulla valutazione della sua estensione.

«Una stagione di accumulo eccezionalmente secca – hanno scritto nel documento ufficiale i tecnici di Arpa – aggravata nei mesi di maggio e giugno da temperature nettamente superiori alla norma, ha provocato una scarsità di neve senza precedenti sui ghiacciai lombardi».

Quando di neve non c’è, iniziano a sciogliersi i ghiacciai perenni. Ecco perché i glaciologi e i climatologi guardano già con attenzione al prossimo inverno, considerato l’ultima speranza per recuperare l’innevamento perduto quest’anno.

Le rilevazioni, effettuate tramite carotaggio e misurazioni dell’altezza del manto nivale, sono state effettuare sui ghiacciai Vioz e Dosegù nel gruppo Cevedale San Matteo; sul ghiacciaio Alpe Sud del monte Sobretta; sul ghiacciaio dei Vitelli nel gruppo Ortles Cristallo; nei ghiacciaio dell’Adamello e del Pisgana nel gruppo dell’Adamello; nei ghiacciai di Fellaria Orientale e Occidentale nel gruppo del Bernina. Montagne che «coronano» i bacini idrici dei principali fiumi lombardi (Oglio e Adda) da cui dipende l’alimentazione dei laghi di Iseo e di Como. Qui dentro finiscono, prima o poi, la neve e la pioggia che cadono su queste montagne, ma quando di neve non ce n’è iniziano a sciogliersi i ghiacciai perenni. Ecco perché i glaciologi e i climatologi guardano già con attenzione al prossimo inverno, considerato l’ultima speranza per recuperare l’innevamento perduto quest’anno.

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